BARZIO – Tre medaglie d’onore per i deportati nei lager durante la Seconda Guerra Mondiale consegnate nel pomeriggio a Palazzo Manzoni.
La pandemia da Coronavirus non ha consentito in questa occasione la tradizionale cerimonia a livello provinciale, dunque il prefetto Castrese De Rosa attribuirà i riconoscimenti girando paese per paese: “Un modo per me, che sono in servizio a Lecco da tre mesi, per conoscere a fondo il vostro invidiabile territorio” ha spiegato De Rosa salutando i presenti.
A Barzio sono state consegnate le medaglie per Mario Buzzoni, ritirata dal figlio e per Pietro Elli, ritirata dalla nipote, e per Angelo Invernizzi di Cremeno, ritirate dai figli. Presenti i due sindaci, Giovanni Arrigoni Battaia e Pier Luigi Invernizzi, i quali hanno auspicato che il coraggio mostrato da questi concittadini nel prendere una posizione a costo della loro libertà possa essere d’esempio in questi tempi di indifferenza.
Mario Buzzoni. Idraulico di Barzio nato il 24 agosto 1921, è chiamato alle armi il 25 marzo 1941. Carabiniere, frequenta il corso sciatori all’Aprica riportando la classifica di ‘ottimo’. In servizio a Livigno, torna a Milano dove viene catturato dai tedeschi il 9 settembre ’43 e internato in Germania. Viene rimpatriato il 2 ottobre 1945.
Pietro Elli. Cuoco, nato a Lecco il 26 agosto 1923, chiamato alle armi il 7 gennaio ’43 tra gli Arditi di Trieste. In città viene fatto prigioniero il 17 settembre ’43 mentre cercava di sfuggire alla cattura, e internato nello Sammlager IV D di Torgau Sassonia e in seguito nello Sammlager IV B di Muhlberg Brandeburgo. È liberato dall’Armata Rossa il 23 aprile 1945 e rimpatriato l’8 settembre di quell’anno a Como.
Angelo Invernizzi. Nato a Cremeno il 6 giugno 1916, contadino, partecipa alle operazioni di guerra sulla frontiera alpina occidentale dall’11 al 25 giugno 1940. Il 2 dicembre 1940 si imbarca a Brindisi per l’Albania e partecipa alla guerra greco-albanese. Rimpatriato e trasferito in zona d’occupazione in Francia dal 10 novembre ’42 all’8 settembre ’43. Il 9 settembre viene fatto prigioniero a Tolone e internato a Stammlager VI J di Fichtenhain. Viene liberato dall’esercito americano nell’aprile ’45 e rimpatriato l’8 agosto a Como. Il 16 marzo 1972 gli viene conferita la Croce al merito di guerra per il periodo bellico e l’internamento in Germania.
Cesare Canepari
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