BINDO. LA STORIA DI SAN BIAGIO, CHE “BENEDIS LA GOLA E EL NAS”



CORTENOVA – San Biagio a Bindo di Cortenova, nella piccola chiesa tinteggiata di rosso e costruita dagli abitanti nel 1711 e restaurata nell’anno 1770 (come riportato nella parte superiore del portale), quest’anno solo la messa di stamattina: a causa dell’emergenza Covid-19 infatti non c’è stata la tradizionale festa.

San Biagio, vescovo e martireBiagio, medico armeno del III secolo dopo Cristo, un giorno venne raggiunto da una madre con il figlio morente a causa di una lisca di pesce conficcata in gola. Il medico diede al giovane una mollica di pane, che rimosse la lisca dalla gola. Dopo aver subito il martirio, il medico fu proclamato Santo e protettore della gola.



Una leggenda contadina invece narra che qualche giorno prima di Natale una donna portò in un convento un panettone da benedire e disse ai frati che sarebbe passata dopo alcuni giorni a ritirarlo. In quei giorni i frati cominciarono a mangiare il panettone e quando la donna si presentò a ritirarlo il 3 febbraio, un frate con imbarazzo andò a prendere il contenitore ormai vuoto. Miracolosamente al suo interno era comparso un panettone più grosso dell’originale e il miracolo venne attribuito a San Biagio. Da questo, iniziò la tradizione di portare un panettone a benedire ogni 3 febbraio per mangiarlo a colazione e proteggere la gola.

E secondo la tradizione milanese San Biagio “benedis la gola e el nas”.

I. B.

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