CREMENO – “Stiamo isolando i nostri ragazzi e li stiamo legittimando a stare davanti allo schermo 5-6 ore al giorno. La scuola è a scuola ed è un diritto di tutti, è assurdo essere spinti a ritenere fortunati i pochi alunni che per le loro difficoltà possono ancora accedere alle aule”.
Con queste parole un gruppo di genitori proveniente da diverse scuole della Valsassina ha manifestato questa mattina di fronte alle medie di Cremeno, chiedendo che tutti ragazzi possano tornare tra i banchi e bocciando la didattica a distanza.
Non molti al presidio, ma tanta la solidarietà raccolta anche da chi non poteva essere presente. E tanta vicinanza agli insegnanti che ce la stanno mettendo tutta per assicurare agli studenti la loro formazione.
“Le scuole sono il posto più sicuro – sostengono i manifestanti -, ai nostri figli viene provata la temperatura, i banchi sono distanziati e all’interno degli istituti mantengono la disciplina con una attenzione da cui noi adulti dovremmo prendere esempio… Già sono costretti a tanti sacrifici, non possiamo limitare anche il diritto alla scuola perché avrà sicuramente conseguenze sul loro stato anche mentale ed emotivo’.
“Una maestra elementare è risultata positiva al Covid – ricorda una mamma – e subito la classe è rimasta in quarantena. Nessuno degli studenti però è stato contagiato e questo significa che le regole hanno funzionato”.
“Per noi la scuola non è un luogo dove parcheggiare i figli – racconta un’altra madre -. Io ad esempio ho due bambini e avendo scelto di dare priorità alla famiglia invece che al lavoro, per mesi ho fatto la mamma, l’insegnante, l’insegnante di sostegno e l’educatrice. Ora mio figlio può restare in classe perché bisognoso dell’insegnante di sostegno, ma il fatto che possa andare a scuola mentre i suoi compagni, così come sua sorella, siano a casa, rende la sua diversità ancora più marcata”.
A rappresentare le istituzioni il sindaco di Cremeno Pierluigi Invernizzi: “Comprendo le motivazioni di queste famiglie e trovo giusto vogliano sensibilizzare su un tema che riguarda il futuro di tutta la nostra comunità. Non cambieremo le cose da Cremeno, dalla Valsassina o da Lecco, ma non per questo la loro causa è meno importante. Le nostre scuole e il nostro territorio permetterebbero una didattica in presenza e sono certo che anche gli altri colleghi sindaci siano d’accordo’.
Cesare Canepari
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L’ANTICIPAZIONE DI STAMATTINA:
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