CENTRO VALSASSINA – Fa passi avanti il progetto di “allungamento” del percorso che taglia fuori i centri urbani lungo la Provinciale 62, in Centro Valle.
Anticipato l’altro giorno da VN l’importante incontro tra gli enti interessati, oggi siamo in grado di mostrare ai nostri lettori il prospetto dei costi relativi ai tre progetti che la Serravalle Engineering ha illustrato lunedì a Comuni, Provincia, Comunità Montana e Regione.
Come descritto nel nostro precedente articolo, le ipotesi di tracciato sono tre. Le prime due prevedono di arrivare da Introbio fino a Corternova mentre la terza (meno costosa) vede la conclusione – provvisoria – del nuovo tratto di tangenziale all’altezza della zona industriale tra Cortabbio e Prato San Pietro.
Come noto, il budget per ora a disposizione (via Regione Lombardia) è di 13 milioni. La distanza tra questa cifra e il preventivo della ‘Soluzione 3’ (quella che si ferma a Cortabbio) è di circa 5 milioni, ai quali vanno aggiunti IVA e costi di progettazione. Sulla carta, una differenza notevole. Ma si tratta di computi di massima, basati sul prezzario dell’Anas e soggetti soprattutto a sconti in fase di gara, diminuzioni che mediamente possono andare dal 20 al 40% della base d’asta. Come si vede, la ‘forbice’ si abbassa e la parte squisitamente finanziaria del progetto pare tutto sommato fattibile.
Venendo alle caratteristiche dei progetti – in particolare del n. 3 – risulta che il tracciato non “disturberebbe” troppo il contesto urbano, la pista ciclopedonale eccetera. Più complicate le prime due opzioni, decisamente costose in quanto per raggiungere Cortenova (circa 900 metri in più) si dovrebbe affrontare anche la costruzione di un viadotto lungo diverse centinaia di metri – con un aggravio di oltre il 50% di quanto preventivato dalla famosa terza soluzione.
Infine, il dato tecnico/politico: dopo anni di chiacchiere e velleità, finalmente sono state presentate ipotesi precise e cifre non più “spannometriche”. La strada oggetto di modifiche è una provinciale e proprio la Provincia di Lecco ha messo a disposizione dei Comuni interessati una struttura e appunto una progettualità specifica. Il tutto, dopo che la Comunità Montana aveva messo in cima ai suoi desideri proprio la ‘variante”. Il tutto ha seguito un percorso che ha aiutato a recuperare i fondi, quantomeno quella sostanziosa prima parte dei finanziamenti necessari.
E la stessa CM sta facendo la sua parte rispetto ai Comuni, segnalando come l’opera non rappresenti un valore solo per i paesi del Centro Valle.
Dopodiché, la sensazione è che se si riuscirà sbloccare il primo “lotto funzionale” – arrivando quindi a Cortabbio partendo dal curvone dell’attuale tangenzialina di Introbio, il successivo ultimo balzo verso Cortenova sarà già nel mirino e potrà diventare realtà, magari impiegando del tempo ma riuscendo alla fine nell’intento di “liberare” per davvero gli abitati dal traffico pesante e non.
VN
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