ESINO LARIO – “Un piccolo sogno portato a casa“: così commenta la sua impresa il 21enne primalunese Gabriele Scaioli, in grado di scollinare ben venti volte sul passo Agueglio in sella alla sua bicicletta per completare l’Everesting, sfida che prevede di percorrere il dislivello della montagna più alta del mondo, 8848 metri.
E, alla fine del percorso, la cosa che rende l’impresa ancor più speciale: una dedica importante al grande amico Matteo “Piga“, sedicenne scomparso dopo un incidente in moto, la cui fotografia ha dato compagnia e forza al primalunese per tutti i chilometri percorsi.
“Partenza alle 2 del mattino da Parlasco: la sfida era quella di salire per 20 volte fino al passo di Agueglio, così da sommare tutte le salite ed arrivare all’altezza del monte Everest – ci racconta Gabriele -. Nelle salite prima dell’alba sono stato accompagnato da caprioli, luna piena, frontalino, freddo e musica delle mie cuffiette: completa solitudine. Qualche pausa alla base per integrare cibo e via per le altre salite”.
“Alle 10 ero a metà dell’opera, ancora molto fresco e carico per le altre dieci salite che mi aspettavano. Salita dopo salita, tra caldo, nebbia, vipere, chiacchiere con altri ciclisti e sorsi di borracce, arrivo verso l’ultima salita: carico a mille salgo veloce per la ventesima volta, arrivo in cima al belvedere del passo di Agueglio alle 19:47, accolto con un grosso applauso e una bella bottiglia per festeggiare“.
Una sfida proibitiva, ma, come ci spiega il 21enne, nata quasi per caso: “L’idea dell’Everesting è stata una cosa veloce, perché è solo tre settimane che vado in bici. Ho sempre snobbato questo sport, preferivo arrampicare e praticare alpinismo, ma durante queste settimane ho girato molto in bicicletta, con allenamenti prima e dopo il lavoro e nel weekend: settimana scorsa, con le prime luci dell’alba e accompagnato dal freddo, ho salito i sei muri della Valsassina: Culmine–Morterone–Resinelli–Paglio–Giumello–Cainallo, per arrivare pronto alle sfide che mi impostavo. La decisione vera e propria di compiere l’Everesting è arrivata mercoledì: organizzato bene ma “all’ultimo”, un’idea malsana come direbbe qualcuno”.
Una stagione ricca di obiettivi per Gabriele, che solo un mese fa era riuscito a salire sulla Parete Fasana passando per la Via Fasana in veste invernale, in compagnia di altri due scalatori: “un’altra giornata lunghissima, con uscita dalla parete al tramonto”, ci racconta a trenta giorni dal successo.
Tornando alla sfida sul passo Agueglio, non tutto poteva andare per il verso giusto: “L’unica nota negativa della giornata è che, a 3 ore dalla fine, il mio orologio Garmin ha voluto abbandonarmi, così la traccia GPS è andata persa, ma il computer di bordo fortunatamente è rimasto acceso per salvare solamente i dati”.
“In ogni caso, è stata un’avventura stupenda, molto stancante sia fisicamente che psicologicamente, che ho voluto dedicare al mio amico Piga. Un grosso ringraziamento a Giampi, che mi ha accompagnato e motivato per ben quattro salite e nell’ultimo giro mi ha accompagnato per tutto il tracciato in macchina, e altri grandi grazie vanno a chi mi ha accompagnato anche solo per un giro o mi ha fatto visita durante la giornata e ai parenti che mi hanno accolto alla fine. Ora testa bassa e via per altri obiettivi” conclude Gabriele.
I dati dell’impresa: D+ 8890m, 234.4km, tempo in movimento 14h 55′ e tempo totale 17h 47′.
Gabriele Gritti