INTROBIO – Partendo da Introbio e percorrendo la strada che costeggia il torrente Troggia, si raggiunge la Val Biandino, fino alle pendici del Pizzo Tre Signori e delle Orobie bergamasche e valtellinesi. Nel periodo estivo la valle si anima con la malga composta da tre aziende agricole: Platti Carlo, Doniselli Antonella e Pomoni Noemi e Pomi Mauro.
Mauro (in copertina), 35enne di Primaluna, ci spiega come si svolge la vita in alpeggio e nella sua azienda agricola durante il periodo invernale.
La nostra malga gestisce l’alpeggio privato della Val Biandino, una percentuale è di nostra proprietà e l’altra è di persone che ci affittano i terreni, da dieci anni abbiamo in affitto anche l’alpe Sasso – spiega Mauro –. I pascoli si estendono da un’altezza che va dai 1500 fino ai 2000 metri. Lo scorso anno la monticazione è iniziata il 6 giugno, evento eccezionale, solitamente avviene dopo la metà di giugno.
Partiamo alle 4:30 da Introbio e saliamo con gli animali, arriviamo in alpe alle 8:30 circa. Abbiamo trecento bovini e una sessantina di capre di mia proprietà. Proprio ieri sono stato a controllare la situazione erba, le abbondanti nevicate dell’inverno hanno lasciato ancora neve nei canali, nei pascoli inizia un pochino a rinverdire. Credo proprio che saliremo con gli animali dopo la metà di giugno, tutto dipende dal clima che ci sarà durante questo mese di maggio, se aiuterà alla crescita dell’erba.
Che tipo di formaggio producete?
A Biandino abbiamo tre ‘caseifici’. Io produco ricotta, caprini e formaggio grasso tipo Bitto, non avendo il marchio non posso chiamarlo con quel nome; gli altri producono taleggio e caprini.
Da cos’è nata la tua passione per l’alpeggio e gli animali?
In famiglia ci sono sempre stati animali, mucche e capre, si può dire che sono nato in mezzo a loro. Da quando ho tre anni in estate salgo in alpeggio, è una tradizione dei miei nonni che ci andavano dal 1946 e mi piace portarla avanti. Quando sono a Biandino assaporo tutta la libertà che solo la montagna sa darti, tutto è più bello, siamo in compagnia, andiamo d’accordo.
Come fate per la mungitura?
Dal 2007 abbiamo i carri mungitura che ci facilitano il lavoro, e durante queste operazioni i nostri animali di proprietà ci riconoscono, non c’è bisogno di chiamarli, sanno perfettamente quando è l’ora. Per gli animali che ci vengono affidati da altri proprietari è solo una questione dei primi giorni, poi con un po’ di sale di cui vanno ghiotti, si abituano anche loro ai ritmi dell’alpeggio.
Il Covid ha influito in modo negativo nella vita dell’alpeggio?
Devo dire di no, anzi. Io non ho mai visto così tanta gente come l’anno scorso. C’erano molti turisti che venivano ad acquistare i nostri prodotti e anche i due rifugi vicino a noi hanno lavorato molto bene durante l’estate”.
In inverno trasformi il latte nella tua azienda?
Sì, le capre sono in asciutta fino a primavera, e dopo il parto produco taleggio di capra e caprini, poi formaggio di mucca e caprini anche di latte vaccino.
Quindi siete pronti, dovete solo aspettare che cresca l’erba?
Sì, le capre in questi giorni sono già al pascolo e per il resto attendiamo l’erba. Quest’anno ho cinque manze che dovranno partorire nel mese di luglio, quindi le nascite avverranno in alpeggio.