Buongiorno, invio la segnalazione di questa assurda situazione che sta per verificarsi in alta valle. Chiedo un vostro interessamento per aiutare ad accendere i riflettori su questa vicenda.

Nei mesi di luglio e agosto partiranno i lavori di rifacimento del ponte di Pagnona sul torrente Varroncello. Finalmente, si dirà. Peccato che la tempistica dei lavori sembra accontentare le esigenze di alcuni, ma rischia di diventare un ulteriore modo per ammazzare quel poco di economia e di vitalità del nostro piccolo paese montano.

Stando a quel che si sa, i lavori prevedranno la chiusura totale al traffico del ponte e Pagnona sarà raggiungibile solo dalla strettissima e tortuosa strada che sale da Dervio, raddoppiando i tempi di percorrenza e di fatto isolando il paese dal resto della Valsassina e dalla vicina Premana, territori con cui i legami sono di gran lunga più stretti e strategici rispetto al resto della Valvarrone.

Pare, il condizionale è d’obbligo visto che le comunicazioni sono frammentarie, che resterà possibile almeno l’attraversamento pedonale, ma non basterà.

Certo, la scelta dei lavori in estate è stata fatta per evitare disagi ai lavoratori e agli studenti, come invece sarebbe avvenuto se il cantiere fosse partito in autunno. Peccato che, in compenso, questa scelta finirà per danneggiare doppiamente e in maniera più marcata il piccolo paese e la sua economia già precaria e ormai ridotta al lumicino.

Lavoratori e studenti, infatti, se i lavori fossero partiti in autunno avrebbero potuto muoversi in maniera agile semplicemente lasciando l’auto oltre il blocco, al di là del ponte, con un breve percorso pedonale da compiere per poi salire sui loro mezzi e recarsi a scuola o al lavoro.

Non sarà lo stesso invece nei prossimi mesi per chi a Pagnona si reca durante il periodo estivo per trascorrere le ferie e per tutti coloro che in vario modo da Pagnona si trovavano a passare. Su una popolazione di circa 350 anime, si parla di un centinaio di persone in più che in estate riempiono le seconde case, vitalizzano il paese, acquistano negli esercizi commerciali, tengono in ordine i loro immobili evitando che finiscano in disuso come già tanti altri. Un centinaio di persone che difficilmente raggiungeranno il paese quest’anno sapendo di rimanere isolati dal resto della Valsassina, dove abitualmente era possibile fare gite e passeggiate.

Questo disagio finirà così per ricadere soprattutto sul paese stesso. A Pagnona ci sono tre bar, un’edicola, un alimentari e una trattoria, le uniche attività vere del paese. Esercizi commerciali che proprio in estate godono di un po’ di ossigeno con l’arrivo dei villeggianti e di chi di passaggio si ferma a bere qualcosa o a comprare il giornale. Persone che quest’anno, inevitabilmente, potrebbero non arrivare più.

E che dire poi dei tanti escursionisti che da Pagnona passavano per lasciare l’auto e per acquistare i viveri alimentari, prima di salire verso il Legnone, il rifugio Griera e gli alpeggi vicini?

Arrivando da Dervio, se arriveranno, non arriveranno certo fino a Pagnona, ma si fermeranno prima. E anche questa è un’economia che rischia di saltare.

A tutto questo si aggiunge, infine, anche la totale mancanza di attenzione nella gestione della viabilità durante il cantiere. Se, come pare, sarà garantito almeno il passaggio pedonale sul Varroncello, sono stati previsti spazi adeguati di sosta per le auto? O, come prevedibile viste le ridotte dimensioni della strada, non sarà nemmeno possibile parcheggiare e fare manovra?

Insomma, la scelta di chiudere il ponte in estate rischia di trasformarsi in un vero boomerang. Con un’ulteriore aggravante. I villeggianti, oltre a non poter raggiungere Pagnona, dovranno pure fare i conti con l’ultima “trovata”: pare incredibile ma è imminente l’incremento dell’Imu sulle seconde case, altra scelta scellerata.
Oltre al danno la beffa: si chiede di pagare più tasse, ma si sbarra la strada per raggiungere il paese!

Certi della vostra attenzione, ringrazio.

Lettera firmata