L’OPINIONE. “ESTATE IN VALSASSINA: DALLE FESTE AL MUGUGNO”



Estate in Valsassina. Eventi e feste fra tradizione e modernità: escursioni con lo zaino in spalla e corse in montagna in attesa di mettere le gambe sotto al tavolo con la taragna.

Dopo un periodo di limitazioni c’è voglia di uscire, di trovarsi e di fare festa: in questo saremo facilitati dai prossimi mesi di luglio e agosto, cuore di un’estate che quest’anno è stata anticipata dal caldissimo giugno che stiamo vivendo. Lasciato alle spalle il lungo inverno e il fresco mese di maggio ci prepariamo a vivere gli eventi della bella e fugace stagione estiva.

Come da consolidata “tradizione” è infatti proprio in questi mesi che si concentrano i principali e attesi appuntamenti che movimenteranno la vita dei paesi e allieteranno le giornate e soprattutto le serate dei vacanzieri che scelgono la Valsassina per un periodo di riposo o anche solo per la classica toccata e fuga nel fine settimana o per il ritrovo di ferragosto.

In ogni località della Valle questo periodo è atteso per rinnovare quelle consuetudini che sono trasmissione di memorie che ostinatamente non si vogliono dimenticare ma anzi si ha il piacere di condividerle con i compaesani e con chi “viene da fuori”: sono quelle legate alla spartana esistenza che ha caratterizzato i ritmi secolari della vita in montagna dove per fare festa bastava ritrovarsi per bere un bicchiere di vino, gustando un dolcetto e poco di più in buona compagnia magari al suono della banda, davanti al tradizionale e propiziatorio falò .

Oggi per fare allegria, anche a beneficio dei turisti, il canovaccio si è per così dire perfezionato e con le migliorate condizioni economiche le feste di paese hanno cambiato pelle. Ci si organizza anche sugli alpeggi grazie pure ai giovani alla prima esperienza o a quelli che coraggiosamente hanno raccolto il testimone dalla famiglia, contribuendo a richiamare e far rivivere quel passato che fa ancora parte di noi e in questo scenario molto apprezzate sono le sempre più diffuse e di grande richiamo, corse in montagna.

A contorno non mancano avvincenti escursioni per conoscere meglio i territori più integri e alti, allestendo infine aree attrezzate per consentire di gustare i tradizionali piatti sempre molto graditi e che nelle nostre case moderne non possiamo permetterci di cucinare in modo così rustico e verace: costine, braciole e salsicce alla piastra o alla griglia spadroneggiano sui tavoli, anche se il piatto forte resta la sempre apprezzata e gustosa polenta taragna.

Va detto, a loro incondizionato plauso, che la maggior parte delle feste e degli eventi che anche in estate movimenteranno le piazze e la vita sociale della Valle, sono rese possibili da un esercito di attivissimi volontari che di buon grado si prestano ad ogni incombenza pur di far fare bella figura al loro paese: in questo si distinguono Alpini e Pro Loco sempre in prima linea, affiancati da chi si preoccupa di garantire una informazione turistica che consenta di partecipare alle molte iniziative che in quel periodo spesso rischiamo però di sovrapporsi.

Il problema per le zone di montagna è infatti comune: a causa del meteo inclemente o comunque poco favorevole per molti mesi l’anno è praticamente impossibile organizzare momenti di ritrovo per le famiglie che non sia l’intramontabile e trasversale falò di legna che resiste in tutte le stagioni e “bruciato” anche d’inverno per la gioia di grandi e piccini. O troppo o niente.

In agosto e sul fondovalle il momento sempre atteso è l’inaugurazione della Sagra delle Sagre attorno alla quale ruotano iniziative culturali e spettacoli di richiamo anche serale per i visitatori che in quel periodo sono sempre numerosissimi. La cosiddetta kermesse ferragostana della Valsassina negli ultimi anni si è evoluta, adattandosi ai tempi ma continuando ad essere la riuscitissima iniziativa di richiamo turistico ed economico che tutti conosciamo. La soglia dei 100.000 ormai fidelizzati visitatori, infatti, viene sempre superata: lunga vita alla Sagra delle Sagre.

Ma che feste e sagre sarebbero se non ci fosse la musica? Anche da noi la regola tiene e si affida ai consolidati complessi bandistici e alle fanfare locali che non potrebbero mancare nei tradizionali appuntamenti popolari, molto graditi a chi viene dalla città per ritrovare ritmi di vita che nelle valli di montagna sono ancora scanditi anche a suon di musica, interpretando antiche ballate e indimenticabili canzoni d’amore che sanno far vibrare le corde del cuore, elevando ad emozioni i sentimenti più veri della gente delle Terre alte.

Non mancano nemmeno i complessini, a volte improvvisati con pochi mezzi ma con tanta passione da ragazzi che si mettono a disposizione delle iniziative turistiche e sociali: si cimentano con repertori tradizionali ma sovente sanno sperimentare originali percorsi musicali che diventano autentici laboratori culturali del buon gusto, da cui possono nascere nuovi talenti, come è accaduto in passato e ben oltre i confini della Valsassina. Come potremmo infatti dimenticare che proprio così hanno iniziato la loro sfolgorante carriera artistica quei “4 scarafaggi” poi diventati famosissimi, che in principio si accontentarono di suonare e fare gavetta negli scantinati della loro città? Chissà…mai porre limiti alla Provvidenza!!

Parlando di feste, sagre, spettacoli e dunque intrattenimento estivo all’ombra della Grigna ci si deve giocoforza confrontare con il problema dei problemi. Ne ho accennato poc’anzi facendo riferimento all’inevitabile accavallarsi di eventi, soprattutto nelle settimane centrali di agosto: ci sono infatti serate e soprattutto sabati e domeniche dove non si sa proprio dove sbattere la testa, tanta, variegata e pregevole è l’offerta che spiace davvero di non disporre della bi o trilocazione per non perderci gli inviti alle più qualificate manifestazioni.

Quante volte ci siamo ritrovati a discutere di Turismo ma anche ad invocare un indispensabile coordinamento da porre in capo a Enti pubblici sovraccomunali oppure ad associazioni presenti sul territorio, che però già molto fanno con le forze di un prezioso Volontariato che evidentemente non può arrivare a far tutto, anche quello che gli enti preposti, inspiegabilmente, non riescono ancora a fare.

La domanda a questo punto si pone: visto che durante tutto l’anno non riusciamo a offrire con continuità eventi di livello per un turismo di qualità, torneremo presto ad accontentarci della più abbordabile Villeggiatura? In questo saremmo certamente facilitati dal periodo storico e dalle persistenti difficoltà economiche e sanitarie che consigliano ai più fragili di restare prudentemente vicino a casa: rivedremo presto ripopolarsi molte seconde case da giovani mammine con nonni e nipotini scalpitanti al seguito, subito la fine della scuola? Tutto questo non durerebbe molto e come direbbe qualche esperto: “è solo una prospettiva di medio periodo”. Però, come recita l’antico adagio: pitost che nient, l’é mei pitost…

Con queste prospettive non c’è comunque da star allegri, turisticamente parlando, se si considera che con quel che si spende per venire in Valsassina o poco di più si potrà comodamente volare al mare e non solo nel Belpaese: soprattutto giovani pimpanti e famigliole con pargoli, da fargli cambiar l’aria, non disdegnano affatto il clima marino anche se con motivazioni diverse e che ben conosciamo, che in gioventù ci siamo passati.

Ecco, siamo alle solite, son partito con le feste e siam cascati nel mugugno. Ma no dai, che viviamo in bei territori e la nostra vita scorre abbastanza tranquilla. Prendiamo al volo le opportunità che accompagneranno la nuova stagione estiva e approfittiamone a piene mani, visto che ci offrirà la possibilità di rinverdire e rinsaldare rapporti interpersonali interrotti o diradati nell’ultimo anno.

Quali migliori occasioni per riprendere a fare comunità, se non partecipando in allegria alle feste paesane e ai momenti ludici che saranno organizzati nella nostra verde Valsassina?

 

Claudio Baruffaldi

 

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