MARGNO – Teomat terzo al mondo (oggi come oggi è sul podio della classifica del Mondiale di Trial), ieri secondo in Francia, lanciatissimo su tutti i fronti e a 33 anni probabilmente al “top” della sua già luminosa carriera.
Di questo e altro parliamo nella lunga intervista che segue, realizzata all’indomani della bella impresa realizzata a Charade.
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Matteo, oggi come oggi ti senti al punto più alto della tua attività agonistica?
“Il Mondiale è il Mondiale, parlo del GP2 conquistato lo scorso anno, certo il risultato ottenuto ieri ci può stare e se finisco sul podio del Mondiale principale, vale più di quello passato”.
Una dedica per il secondo posto di tappa e terzo assoluto?
“Più che una dedica un ringraziamento, a tutti quanti mi danno e mi hanno dato una mano, la famigli, chi mi è vicino e crede in me. Tanti hanno avuto fiducia e ora pian pianino li sto ripagando degli sforzi. Un pensiero va pure a tutti i gufi che dicevano “Grattarola è finito”: così oggi non hanno più niente da dire…”
Grattarola non è finito ma ha superato da un po’ i 30. Ti dai dei limiti?
“Nessun limite, finché il fisico tiene botta. Per ora tiene, certo può capitare un infortunio, ma se va come sta andando oggi fino ai 38-40 anni posso dire la mia. Poi magari appunto ti succede un imprevisto, che non mi auguro…”.
Tornando al Mondiale, questo terzo posto assoluto è il massimo raggiungibile o…?
“Non si sa mai, la seconda piazza è vicina e io parto sempre per andare forte, al massimo. Mancano ancora 5 gare, non ti nascondo che tra i sogni mi piacerebbe battere in una gara Bou. Magari a campionato quasi finito gli dico dai “lasciami vincere” se nn c’è più niente da decidere in graduatoria” (Teomat e il mitico Toni Bou sono amici e spesso si sono allenati insieme, NdA).
Prossimo appuntamento mondiale in Andorra.
“Sì, prima impegni in Italia poi saremo lì tra Francia e Spagna nel week end del 21-22 agosto. Con me fidanzata e qualche amico, magari arriveranno anche dei tifosi, chissà”.
Altra Valsassina nel tuo team, col fidato Angelo Colombo tuo minder.
“Abbiamo un bel rapporto, sia di lavoro sia come amicizia. Soprattutto c’è rispetto reciproco, siamo una squadra e lavoriamo tutti e due per gli obiettivi. Non vinco da solo, i meriti sono di tutti”.
Infine, tornando agli acciacchi, oggi hai una voce nasale pazzesca…
“Sì, un brutto raffreddore buscato in Francia dove ho preso freddo. Però dico un’ultima cosa: se va come ieri, voce nasale e raffreddore me li becco volentieri tutte le gare…”.
Intervista di Sandro Terrani
Direttore responsabile VN