Raccogliendo le confidenze dei miei contatti tra lago e monte, nei giorni scorsi avevo esternato e condiviso con gli affezionati lettori di ValsassinaNews alcune voci che girano insistentemente in merito agli ormai noti “desiderata” di qualche ex politico Valsassinese che sta, legittimamente, scaldando i motori per rientrare nel giro alto dell’Agone più scivoloso che ci sia.
Dopo essersi faticosamente rimessi le scarpe di tutti i giorni, sentito però il richiamo della foresta, più di qualcuno ci riproverà per dare un contributo al Bene comune o anche solo per innato senso di rivalsa. Da parte mia nulla di Personale: ribadisco infatti che i miei commenti non si riferiscono a nessuno in particolare ma i Fatti sono i fatti.
Quando un caro amico di Galbiate a suo tempo capì che ero attratto dalla politica mi fece presente che stare in prima linea comportava il rischio di essere colpito da una pallottola: “che prima o poi ti arriva”. Ed effettivamente qualcuna é arrivata anche a me e non una volta sola.
Gli incidenti di percorso nella perigliosa disputa Politica, del resto vanno messi in conto. Ad esempio, ben ricordo quando in occasione delle prime elezioni Provinciali a Lecco un quotidiano locale scrisse, non senza compiacimento, che un candidato Valsassinese: “Si é addormentato Papa e si é svegliato cardinale”. Per lui, prima la soddisfazione per l’elezione ma il giorno dopo, ribaltone, da eletto che era risultò primo fra gli esclusi. Da parte sua non vi furono lagnanze e neppure reazioni stizzite: semplicemente e un po’ a malincuore, ne prese atto. Era la primavera 1995.
In realtà c’era stato un marchiano errore nello spoglio delle schede e qualche mese dopo una sentenza del Tar, cui si era rivolto un altro candidato molto più danneggiato da quello svarione, fece Giustizia per lui e per il Valsassinese. Il responso del Tribunale amministrativo rimise dunque le cose a posto, con grande scorno di chi pensando di poter finalmente colpire a botta sicura non aveva perso occasione per sciacquarsi la bocca. Nelle ovattate segreterie politiche lecchesi si sapeva, invece, che la situazione si sarebbe presto risolta. E così fu.
Nel frattempo più di qualcuno aveva maldestramente già “archiviato” quel Valsassinese di Cortabbio fra i Robi vecchi della politica locale ma l’allora giovanotto di belle speranze, nel novembre di quell’anno, entrò a pieno titolo in Consiglio provinciale e poi proseguì altrove il proprio cammino di pubblico amministratore.
Anche se all’epoca non imperavano i Social, gli sfottò dei male-informati e di chi “gli voleva davvero bene” in quei mesi non mancarono. Mancarono invece da parte sua repliche irritate e non fece neppure l’offeso anzi, ne approfittò per sfoltire la lista degli Amici, dai falsi amici. Quale più ghiotta occasione?
Sono cambiati i tempi anche in fatto di rapporti personali e Comunicazione: oggi, in un altro Mondo, per essere à-la-page, pare basti accontentarsi dei canonici 25 Amici in fb e di una discreta schiera di “Curiosoni”.
Per quanto mi riguarda, in attesa di tempi migliori, fra un commento e l’altro, continuerò le mie salutari passeggiate sui monti della Valsassina, lungo l’asta del Pioverna e sui versanti a lago della Grigna.
Claudio Baruffaldi
Già sindaco di Primaluna (1985-1995),
presidente Comunità Montana VVVR (1992-1996)