VENDROGNO – Grazie al bando “Attract” di Regione Lombardia, l’ex collegio Giglio di Vendrogno potrebbe tornare al suo originario splendore a agli obiettivi di tipo socio-culturale per i quali, dal 1890, i padri salesiani lo hanno gestito.
Notissime in questo senso le scuole medie – frequentate nella storia da migliaia di giovani valsassinesi fino a una quarantina di anni fa, per l’esattezza il 1984.
> QUI LA SCHEDA A CURA DELL’ICE
(Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane)
L’idea progettuale è quella di dar vita a un’esperienza di housing sociale che risponda a diversi livelli di necessità della popolazione: lavoratori precari, giovani coppie e famiglie in difficoltà, che non possono accedere al mercato privato degli affitti o dell’acquisto di un’abitazione, ma non hanno i requisiti per usufruire dell’edilizia sociale pubblica, accanto a situazioni di marginalità più accentuata e condizioni di fragilità o rischio povertà, e persone che hanno bisogno di integrarsi dopo esperienze di riabilitazione, cura e recupero.
Il progetto vede il recupero di una struttura storica, che per tanti anni si è occupata di accoglienza creando occasioni di benessere, valorizzandone la collocazione in un contesto di montagna circondato dalla natura, ma nel contempo servito da mezzi pubblici e strade facilmente e velocemente percorribili.
Sarebbe, inoltre, un’occasione di “rinascita”, di riqualifica sociale ed economica, per un paese ancora abitato e dalle preziose potenzialità naturalistiche.
Si pensa ad una ristrutturazione che presti attenzione agli aspetti di integrazione ambientale paesaggistica, che sia appetibile anche per giovani famiglie, attratte da un abitare ecologico e in parte condiviso con altri nuclei, promuovendo relazioni tra i vicini per la gestione della vita di tutti i giorni nell’intento di ottimizzare le risorse, ma anche alla ricerca di una qualità di vita diversa da quella dei grandi centri cittadini. Si pensa al recupero di un tempo per fare e stare insieme, al di fuori dei ritmi frenetici che l’individualismo spesso impone. La struttura, per l’ampia metratura, per il fatto di essere suddivisa in 4 piani con due diversi accessi, ben si sposa con la possibilità di sviluppare convivenze e sinergie, anche con spazi comuni, così da incrociare bisogni e risorse in un’ottica costruttiva e non assistenziale. Si pensa ad alloggi studiati e costruiti per essere efficienti ed economici, oltre che rispettosi dell’ambiente. Un ambiente che a sua volta potrebbe essere fonte energetica.