INTROBIO – Come noto, qualche settimana fa una nuova strada (di larghezza superiore ai due metri di larghezza) è stata realizzata apparentemente senza alcuna autorizzazione in Val Biandino, dal piazzale della Madonna della Neve verso Santa Rita.
Talmente irregolare che i Carabinieri Forestali l’hanno posta sotto sequestro lo scorso 23 settembre (nella foto sopra l’avviso, sotto i sigilli delle forze dell’ordine – già strappati).
E il Comune, che dice? Se lo chiede la minoranza consiliare di Insieme per Introbio che ha protocollato una interpellanza, in discussione nella imminente seduta di oggi martedì 26 ottobre alle 20:30, quando tra i pochissimi punti all’ordine del giorno ci sarà proprio la richiesta presentata da Patrizia Valsecchi, Lino Artusi e Nadia La Vecchia.
Che si rivolgono alla maggioranza di Airoldi & C. sottolineando come il Comune abbia “preso atto della comunicazione di un intervento di ordinaria manutenzione del sentiero” dalla Val Biandino a Santa Rita.
Constatato però che “è stata realizzata una nuova strada di larghezza superiore ai ml. 2, che solo in alcuni punti si sovrappone al vecchio sentiero e che da ciò ne deriva che non si tratta sicuramente di un’ordinaria manutenzione del sentiero“, l’opposizione chiede che sindaco, segretario comunale e responsabile dell’Ufficio Tecnico, riferiscano prontamente su questa clamorosa vicenda.
> Pdf/Interpellanza nuova strada
I consiglieri di minoranza si chiedono inoltre “come sia possibile che una strada di circa 1 chilometro di lunghezza sia stata realizzata senza che nessuna autorità competente sia intervenuta tempestivamente”.
“Vista la gravità del danno arrecato al territorio montano, tutelato anche dagli Enti Regionali Competenti – conclude il gruppo consiliare -, siamo a chiedere quali interventi abbia messo in atto questa amministrazione per salvaguardare il nostro paesaggio e gli interessi dei cittadini introbiesi. Ancora una volta ci vediamo costretti a tutelare il nostro territorio della Val Biandino (ricordiamo, in passato, il ponte sul reticolo maggiore, le frane e ora la nuova strada) per soddisfare le richieste dei nostri elettori”.
Il riferimento al “ponte” è notissimo: si tratta della struttura comparsa anche in quel caso senza preavviso (e soprattutto collaudi e quant’altro) nell’estate di due anni fa alla Bocca di Biandino.
Un nuovo manufatto che rimpiazza il precedente – opera di indubbia utilità ma di altrettanta irregolare posa, già oggetto di inchieste e interventi pure a livello giudiziario.
Insomma, non c’è pace per la Val Biandino e dintorni – territorio che per tanti versi appare una sorta di “terra di nessuno” dove soggetti vari fanno un po’ quello che vogliono, puntualmente beccati dalle autorità competenti.
RedInt
–
SU VN LEGGI ANCHE:
LA LETTERA: “UNA MAXI PISTA SEQUESTRATA IN BIANDINO: NESSUNO NE PARLA?”