BARZIO, IL SINDACO PROLUNGA IL PORTAVOCE MA PERDE IL CONTROLLO SUL CONSIGLIERE ASSUNTO IN COMUNE



BARZIO – In un consiglio comunale sostanzialmente ordinario a dare spettacolo è il primo cittadino che, di fronte al referente locale della Lega e a un consigliere comunale dell’Altopiano, perde il controllo nel replicare a una considerazione della minoranza.

Sebbene siano trascorsi cinque mesi dall’ultima riunione, e di tematiche il paese – fuori dal palazzo – ne abbia discusse, quella di questa sera sarebbe dovuta essere un’assemblea non particolarmente entusiasmante, con all’ordine del giorno lievi aggiornamenti al bilancio, al Dup e al programma triennale delle opere pubbliche. Oltre alla riconferma per altri tre anni del portavoce del sindaco con una spesa di 3.720 euro annui.

Infine era prevista la comunicazione della surroga del consigliere di maggioranza Stefano Goretti, assunto all’ufficio tecnico dello stesso Municipio e dunque dimissionario – ne abbiamo dato notizia qui e qui – e che verrà probabilmente sostituito da Barbara Grassi, la prima dei non eletti.

Su questo passaggio ha preso la parola il rappresentante di minoranza Pier Giorgio Airoldi, già vicesindaco nella precedente amministrazione nonché consigliere più anziano dell’assemblea. “Premesso che non ho nulla contro Goretti – è intervenuto Airoldi -, voglio informarvi che l’operazione di assumere un vostro consigliere non mi è andata bene. La popolazione non ha compreso la vicenda, le dimissioni sono arrivate tardi e in altre zone d’Italia si sarebbe forse parlato di clientelismo“.

Pronta la replica del sindaco Giovanni Arrigoni Battaia: “Abbiamo fatto tutto a norma di legge. Il tecnico comunale Matteo Novelli è in uscita e dunque ci siamo voluti muovere per tempo per non avere discontinuità nell’ufficio”. Poi di scatto il primo cittadino ha perso il controllo e ha ribadito, con un accaloramento decisamente estraneo al ruolo e al contesto istituzionale, che non si è trattato di clientelismo ed “è eccessivo paragonarci a un paese del sud”.

“Non sono stati messi dei paletti – ha sostenuto il sindaco tra rimproveri e parole accavallate che il cronista non è riuscito a comprendere in pieno e ad annotare -; se così fosse avrei compreso la critica ma trattandosi di una mobilità aperta chiunque poteva partecipare. Si è presentato il solo Goretti, la scelta non poteva che ricadere su di lui”.

Di fronte al referente della Lega per la Valsassina Bruno Zerbin e al consigliere comunale di Cremeno Marco Combi, Arrigoni Battaia ha costruito una scena degna di un padre decisamente furibondo nei confronti di un figlio adolescente finito in guai seri.

La violenza verbale del sindaco ha raggiunto l’apice in una pesante ‘controaccusa’, sempre senza abbandonare la collera: “Se hai questi sospetti allora ti chiedo io, sapevi come lavoravi quando stavi da questa parte? Devi forse spiegare qualcosa?”.

Airoldi in tutto questo tentava di ridimensionare la situazione ribadendo che la sua è stata una considerazione, ma più delle parole, ‘silenziate’ dalla mascherina, valeva la mimica: busto schiacciato verso lo schienale e palmi delle mani aperti in avanti all’altezza delle spalle.

Terminato lo sfogo del sindaco con toni ben più tranquilli è intervenuta Barbara Locatelli: “Il termine clientelismo è sbagliato, ci hanno diviso sì delle battaglie politiche in passato ma mai siamo andati contro la persona, abbiamo sempre pensato al bene di Barzio e così è stato fatto decidendo di assumere Goretti – ha spiegato la consigliera di Barzio nel cuore, nonché esponente di vertice di una agenzia turistica a cui il Comune ha affidato la gestione di una pagina Facebook.

Cesare Canepari

 

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