A quando notizie certe e definitive per risolvere le criticità viabilistiche della media Valsassina? Attualmente solo Cortabbio non avrebbe i benefici concessi ad altri, bensì soltanto pesanti contraccolpi dalla sciagurata scelta di interrompere proprio qui la “bretella”: tutto ciò peserebbe sulla qualità della vita dei suoi incolpevoli abitanti e per chi scrive, questo, non si può e soprattutto non si deve fare.
La riunione settembrina che doveva rendere edotto il Popolo Valsassinese sull’andamento della nota vicenda, a metà ottobre, è stata invece sostituita da un salomonico e meno rischioso comunicato stampa: potendo, devono essersi detti, perché esporsi alle esigenti domande di cittadini e giornalisti?
Le notizie che ora circolano vorrebbero essere tranquillizzanti, anche se bisognerà attendere le natalizie News dalla Regione per sapere se l’attuale budget sarà implementato in Bilancio tanto da consentire l’indolore superamento dell’abitato di Cortabbio, senza ulteriormente inquinare e stravolgere la vita di chi ci abita, perché questo è il problema. Oppure, tanto ne abbiamo parlato ma avevamo scherzato?
Dopo 40 anni di attesa non è infatti possibile anche solo ipotizzare che in tutto il comune di Primaluna, sia solo il paese di Cortabbio a non avere vantaggi viabilistici e alcun sollievo ambientale dalla nuova tangenziale che, sic stantibus rebus, invece, vedrebbe gravemente penalizzata solo ed esclusivamente questa località e ciò accadrebbe per non voler rispettare le finalità del progetto predisposto nei decenni scorsi che prevedeva, per l’appunto, di superare con la nuova strada Tutte le frazioni nella patria dei Torriani: se, nella sostanza, non verrà rispettato il progetto originario Cortabbio sarebbe massacrato e inquinato dai facilmente prevedibili e quotidiani intasamenti, comunque dannosi per tutti e senza neppure sapere quando e soprattutto se mai avverrebbe il completamento della semi-bretella oggi ipotizzata. Situazione impensabile e dunque, inaccettabile!
Andare oltre il centro di Cortabbio si può e si deve e pertanto, senza indugiare oltre, si intensifichi la ricerca dei residui finanziamenti mancanti. La cifra non è certamente impossibile e ciò anche in considerazione del fatto che subito dopo il paese, il torrente Pioverna è molto più stretto che in zona Cava della ghiaia dove era previsto il raccordo con l’esistente viabilità provinciale: il corso d’acqua qui è già sostanzialmente arginato e regimato e dunque anche queste favorevoli circostanze contribuiranno notevolmente a ridurre l’impatto ambientale rappresentato da nuove opere, così non più necessarie, quasi al confine con Cortenova/Prato San Pietro.
La proposta progettuale di cui oggi si vocifera mi sembra più fattibile, infatti, consentirebbe di ridurre anche i costi per finire la strada che a suo tempo è stata pensata e fortemente voluta per risolvere i problemi viabilisti dei Valsassinesi fluidificando il transito e non per crearne di bel nuovo a tutti ma in particolare agli incolpevoli residenti dell’occasionale luogo “prescelto”.
Al dunque, la buona Novella che si attende è l’integrale realizzazione della cosiddetta Tangenziale di Primaluna e non altro, visto che in Valsassina si è per davvero poco interessati alle inconfessabili ma già ben conosciute aspirazioni di chi punta alla buona riuscita dell’operazione “bretella” soltanto per chiederci i voti che gli sono indispensabili per scalare i piani alti di Palazzo Lombardia: dopo gli ultimi e poco dignitosi giri di valzer di cui si è già scritto, una incompiuta di tal fatta, lo si sappia fin da ora, sarebbe un pessimo viatico e non gioverebbe certamente ai personalissimi “programmi” dei soliti noti.
Detto questo é decisamente più facile dire di si, che il contrario.
Claudio Baruffaldi