Il Vangelo di questa seconda domenica di Avvento ci presenta la figura di Giovanni Battista come inviato da Dio per preparare la via a Gesù che deve venire. Giovanni non trattiene nulla per sé nonostante l’importanza della sua missione: “Dopo di me viene uno più forte di me, e io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali”.
Possiamo dunque dire che Giovanni è tutto proteso verso Gesù: lo era lui stesso, e così lo indicava a coloro che accorrevano a lui: non predicava se stesso, ma Gesù.
Raccogliamo tre punti evidenti della sua predicazione.
1. “Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”: il Signore non può venire a noi se camminiamo per sentieri tortuosi, cioè se viviamo una vita disonesta e disordinata. Detto con un principio generale: senza una vita morale retta. O che tende ad esserlo, non è possibile incontrare veramente Gesù; senza una vita morale onesta, o il desiderio sincero di essa, non si può giungere alla fede, ma la si perde.
2. Giovanni predicava non solo con la parola ma con la sua stessa persona: quali qualità esprimeva?
• la povertà della sua vita (non in “comode vesti”, dirà di lui Gesù),
• attento a Dio e alla sua Parola
• l’umiltà “io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali”.
• l’invito a riconoscere e a confessare i propri peccati e a convergere verso Gesù.
3. Infine Giovanni mette a confronto il battesimo che lui dava con quello che avrebbe dato Gesù:
• il battesimo di Giovanni era “con l’acqua”,
• quello di Gesù sarebbe stato “in Spirito Santo”.
Potremmo spiegare questa differenza così:
• il battesimo di Giovanni era come l’invocazione dell’uomo ad essere salvato;
• il Battesimo di Gesù sarebbe stato il chinarsi di Dio sull’uomo per accoglierlo come figlio, donandogli lo Spirito Santo.
Concludendo: letto oggi, ancora all’inizio dell’Avvento, questo Vangelo ci invita a preparare il nostro incontro con Gesù – non solo quello di Natale, ma quello di sempre – lasciando emergere in noi il desiderio sincero di salvezza, cioè di una vita buona come quella di Gesù, e, per prepararci a questo, intraprendere una vita morale onesta, fatta di sobrietà, di attenzione a Dio, di sincerità e umiltà, come è stata la vita di Giovanni Battista.
Don Gabriele
Vicario Parrocchiale