BARZIO: SE I TORRENTI FRENANO L’AUTOSTRADA, SI CAMBIANO I TORRENTI



BARZIO – Il Comune di Barzio sembra voler procedere a testa bassa nei progetti di “autostrada” per la funivia con mega-parcheggi, nonché per il park interrato dietro la Parrocchia. Con data 27 dicembre 2021 infatti, Palazzo Manzoni ha avviato l’affidamento a un professionista per l'”Aggiornamento dello studio per l’individuazione del reticolo idrico e determinazione delle fasce di rispetto“.

L’amministrazione guidata la Giovanni Arrigoni Battaia intende dunque rivedere i carteggi del reticolo idrico definiti nel 2003 dall’allora sindaco Fabio Canepari – attuale consigliere di maggioranza e presidente della Comunità Montana.

Un provvedimento – va spiegato – che non viene imposto da enti superiori né dovuto a interventi significativi accorsi negli anni, né tantomeno da sopraggiunti eventi naturali che potrebbero aver “ridisegnato” i torrenti e le loro portate. Si tratta dunque di una iniziativa autonoma e legittima del Comune. Cosa che, in considerazione delle recenti ambizioni urbanistiche della giunta, potrebbe presagire lo “sgravio” di fasce di rispetto e vincoli che attualmente renderebbero di difficile realizzazione parcheggi e “autostrada”, come avevamo evidenziato già in precedenti articoli.

Nel caso del parcheggio interrato di via per Concenedo (a monte di piazza Garibaldi e alle spalle della chiesa di Sant’Alessandro), questo si troverebbe stretto tra due corsi d’acqua.

Nelle mappe qui sotto, il piano geologico e il reticolo idrico con le fasce di rispetto; cerchiata l’area del parcheggio:

Per quanto riguarda la cosiddetta autostrada, si dovrebbero scavalcare diversi torrenti del reticolo idrico minore ma soprattutto la Bobbia nei pressi della captazione dell’acquedotto. Oggetto di particolare revisione potrebbe essere proprio la situazione della Bobbia, ad oggi sotto l’egida della Regione in quanto parametrata come reticolo idrico principale (per saperne di più, fonte Regione Lombardia).

Al centro della mappa la Bobbia: il tratto marcato evidenzia il reticolo idrico principale.
In azzurro alcuni torrenti del reticolo idrico comunale e relative fasce di rispetto.
Nell’angolo in basso il Pioverna con la sua “area di pericolosità molto elevata”.

L’ipotesi è azzardata, ma nemmeno troppo. Consultando l’atto dell’Ufficio Tecnico non si rilevano particolari esigenze per la revisione dei dati del reticolo idrico minore – mentre al contempo resta inspiegabilmente in sospeso il regolamento del Plis, promesso in campagna elettorale. L’unica finalità potrebbe dunque essere “svincolare” i torrenti barziesi dalle loro criticità, ricalcolarne le fasce di rispetto, così da rendere “più agevoli” i progetti in cantiere. Progetti verso i quali – occorre ricordarlo – l’amministrazione non ha mai sentito l’esigenza di confrontarsi con la popolazione, lasciando parlare esclusivamente l’Albo Pretorio.

Cesare Canepari

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