BUIO IN SALA O SALA AL BUIO? QUALE SORTE PER IL CINEFORUM VALSASSINESE A DUE ANNI DALLO STOP IMPOSTO DAL VIRUS



PASTURO – Due anni fa la pandemia cancellava le proiezioni del Cineforum Valsassinese. Dopo 5o anni ed altrettante edizioni, la 51esima venne interrotta dal Coronavirus e della kermesse non si seppe più nulla.

Quella di Pasturo per la settima arte è una passione forse senza eguali in Italia, forte di un pubblico affiatato e sempre accompagnato dall’esperienza del critico cinematografico Gino Buscaglia che fin dalla nascita del cineforum ha guidato gli spettatori nella lettura delle opere, riuscendo a proporre non solo pellicole premiate nei grandi Festival ma anche piccoli gioielli ai margini delle logiche del botteghino ma non per questo meno capaci di farsi apprezzare.

In questi mesi, nonostante le costanti difficoltà sanitarie, abbiamo visto il cinema Palladium di Lecco tornare a proporre i grandi “blockbuster” grazie all’impegno dei volontari della parrocchia di Castello, attivi sono anche il cinema di Bellano e il cineteatro di Mandello, sono ripartite le proposte sulla Storia del Cinema dell’associazione Dinamo Culturale, ma ancor più significativa è l’iniziativa del prevosto del capoluogo che in piena pandemia ha ristrutturato e inaugurato il Cinema Nuovo Aquilone in via Parini.

Ovunque è calato il buio in sala e il proiettore ha ripreso a regalare emozioni. In Valsassina il timore è che la sala rimanga al buio.

C. C.

 

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