PRIMALUNA – Riceviamo e pubblichiamo un doppio contributo di idee da parte dell’ex sindaco di Primaluna e già presidente della Comunità Montana Claudio Baruffaldi. Lecchese da tempo, ma con radici ben piantate in quel di Cortabbio, proprio nella frazione di Primaluna registra dibattiti e preoccupazioni a proposito della famosa, ipotizzata ma ancora un po’ misteriosa (nel tracciato) “variante” che, come a Introbio, dovrebbe portare via traffico – specie pesante – dal centro abitato.
Ma le conseguenze cortabbiesi?
Anni 80/2022- Bretella di Primaluna –
Eravamo quattro amici al bar e già se ne parlava…
Gennaio 2022
Effettivamente molto se ne é parlato e scritto anche nel 2021 ma non si sa ancora nulla di certo sul tracciato definitivo della nuova strada. Questo é molto strano e anche molto triste.
Certamente a Cortabbio, in molti, non abbiamo apprezzato che i soliti noti ci abbiano sommessamente comunicato che, udite, udite, con gran fatica, son riusciti a portare a casa solo un po’ dei soldi pubblici necessari a realizzare quella strada attesa 40 anni e che dunque sarà di 800 metri più corta di come era stata concepita da amministratori più accorti che la soluzione al problema l’avevano invece indicata chiaramente.
Di questo misterioso “Primo lotto” della nuova tangenziale, infatti, nulla é dato sapere e la popolazione non é ancora stata edotta neppure sull’impatto che questa rivoluzione viabilistica avrà sulla loro vita di cittadini residenti in uno dei piccoli Borghi della verde Valsassina, almeno a livello teorico tutelati da normative Nazionali e comunque sovraccomunali. Emmenomale… In nome delle incombenti Olimpiadi del 2026 tutto tace su nuova mega rotonda da costruire, platani secolari in pericolo/taglio, parcheggi che spariranno definitivamente, congestionamento del traffico veicolare in loco, aumento dell’inquinamento atmosferico e ambientale, ecc, ecc.
Silenzio, ancor più pesante, anche sul completamento della strada o “Secondo lotto” che dir si voglia. Decisamente inconcepibile.
Di questo ne ho parlato l’ultima volta ieri mattina con un amico di Cortabbio, casualmente incontrato lungo il Pioverna sulla ciclopedonale tra Cortenova e Bindo e anche lui era rammaricato per questo prolungato e ingiustificato silenzio delle Autorità preposte ma anche, mi diceva, di qualche residente che fa orecchi da mercante sperando che tutto si risolva miracolosamente per intervento Superiore: però, quando il danno sarà fatto, non si dica che é stata una sorpresa e che Nessuno ne sapeva niente.
Certo, prima o poi il progetto sarà comunicato con dovizia di particolari anche a chi abita a Cortabbio ma, come da copione e come é già successo in altre analoghe occasioni, verrà calato dall’alto e le persone più coinvolte non potranno far recepire le loro legittime osservazioni perché ormai non ci saranno più i cosiddetti “tempi tecnici” per apportare modifiche progettuali e possibili tutele aggiuntive? Spero di sbagliarmi.
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Grandi e preziosi Alberi: un patrimonio comune, solo in apparenza trascurato e indifeso…
Giugno 2021
Sfogliando una interessante pubblicazione sul censimento degli Alberi monumentali in Provincia di Lecco mi sono recentemente imbattuto nelle normative regionali e nazionali che individuano e tutelano i più significativi “Monumenti verdi” del Belpaese, partendo da dimensioni e altezza senza però trascurare i requisiti paesaggistici e storico-architettonici.
Fra gli alberi attualmente censiti figurano querce millenarie ma anche antichi platani: l’elenco prosegue con le essenze arboree dichiarate di “grande interesse” e di “eccezionale valore storico o monumentale”. In Lombardia e in Valsassina non ci facciamo mancare niente: sono infatti molti i cosiddetti “Testimoni muti” nella nostra Storia che dunque andranno valorizzati e difesi.
Non tutti sono ancora stati considerati ufficialmente ma sono sotto gli occhi di tutti altri imponenti Alberi che possono garantire i previsti requisiti tecnici e storico-culturali, oltre che rappresentare legami affettivi certamente non trascurabili.
A futura memoria.