Nuova Tangenziale e Usi civici: il tracciato della nuova strada andrà a toccare anche mappali gravati da tali e antichi Vincoli così diffusi a Cortabbio e in Valsassina?
Dopo aver aggiornato le mie conoscenze in materia di Usi civici mi ripropongo di tornate a Cortabbio da dove sono partito o meglio da quel Bando datato 1958 che lo riguarda e che deve essere risultato davvero illuminante a chi era del tutto digiuno sul cosiddetto “godimento collettivo dei beni pubblici“.
L’argomento ha infatti tenuto banco in Valle nelle ultime settimane e approfondito su Valsassinanews. Riparto da questo piccolo paese perché rischia di diventare a breve l’ombelico della viabilità della Valsassina, quando sarà improvvidamente realizzata la monca tangenziale che avrebbe invece dovuto bypassare tutto l’abitato del comune di Primaluna e non solo spostare di qualche chilometro e proprio solo a Cortabbio i problemi viabilistici della patria dei Torriani, legati a sicurezza e inquinamento acustico e ambientale originati dal locale traffico veicolare soprattutto quello pesante. Soluzione a 3/4, problemi ingigantiti? Chi tiene casa d’abitazione a Cortabbio city a ridosso dalla strada provinciale e proprio di fronte alla nuova rotatoria spera vivamente gli siano evitati.
La mia attenzione, fin dall’inizio, è stata calamitata dalle possibili ricadute che tali gravami potrebbero avere sui cantieri pubblici che stando si si dice dovrebbero aprire i battenti ben prima dei Giochi olimpici del 2026. Il tracciato della nuova e incompiuta strada, ad esempio, passerà inevitabilmente in prati e boschetti nelle vicinanze del torrente Pioverna, interessando quel Parco della Grigna Settentrionale che almeno sulla carta esiste con i suoi vincoli e dunque serviranno preparazione e attenzione per operare in un contesto ambientale particolarmente delicato e in presenza di una evoluzione normativa così articolata e complessa da rischiare di far cadere in sviste ed errori anche amministratori pubblici di lungo corso.
Certo sarebbe cosa buona e giusta se le amministrazioni comunali più coinvolte dal progetto trasferissero, almeno ai residenti, qualche notizia in più sul definitivo tracciato del costruendo “moncherino” dicendogli anche a che punto sono nella regolarizzazione degli Usi civici lungo il tragitto: a tal proposito si sappia che un primo aggiornamento della situazione è riscontrabile nel già citato Report non probativo del 1997 che si trova facilmente sul portale di Regione Lombardia pubblicato a cura della Direzione generale Agricoltura. Per facilitare il compito e invogliare alla lettura anche i meno avvezzi al mondo dell’online ricordo che il Report è corredato da facile ed articolata legenda che elenca puntualmente, comune per comune, chi ha concluso da tempo le pratiche di riordino e chi invece ha ancora l’istruttoria aperta, oppure ce l’ha aperta con demanio civico definito ma comunque con l’iter ancora per strada.
Senza dover attendere un nuovo aggiornamento regionale, anche in questo campo, una comunicazione tempestiva risulta davvero utile. Il tema è attualissimo…
Lo so che sarebbe meglio se i cittadini assistessero più spesso ai consigli comunali per poter apprendere le notizie dalla viva voce degli amministratori che hanno votato e eletto ma ogni tanto per andargli incontro, una pubblica assemblea per renderli edotti sui provvedimenti che più li riguarderanno, sarebbe cosa buona e giusta. Non serve rinchiudersi nel Palazzo e sfuggire sine die al confronto con la popolazione, procrastinandolo nel tempo: la disinformazione o peggio la mancanza di informazione creano solo incertezza e malumori che non si sciolgono certamente con il poco indovinato strumento di una lontana e solinga conferenza stampa i cui echi solo marginalmente sono giunti in Valsassina e a Cortabbio in particolare.
Mi risulta infatti che non si siano mai viste code alle edicole, neppure di lunedì mattina.
Claudio Baruffaldi