Leggo le molte chiacchiere che si son rese “necessarie” ai soliti noti per arrampicarsi ancora una volta sugli specchi e cercare di giustificare, anche in Valsassina, l’ennesimo cambio di casacca e poi di assetto nella opaca Assemblea comunitaria con un’operazione che di politico non ha proprio nulla ma certamente contribuisce a far perdere la fiducia in chi si è votato e allontana ancor di più i cittadini/elettori dalla Politica quella vera.
Si ricordi che le Politiche sono vicine e che il 50% degli aventi diritto è già così schifato da questo andazzo che preferisce restare a casa piuttosto che farsi prendere in giro un’altra volta. Non possiamo certo ringraziare i trasformisti di Casa nostra se i cattivi costumi della capitale sono risaliti fino alle Terre alte e anche qui si son segnalati e distinti in negativo, ispirati dai propri recenti e reiterati insuccessi partitici che hanno consigliato di rifare i bagagli.
È infatti del tutto evidente che se un candidato avesse ancora i voti per farsi rieleggere a casa propria lì resterebbe ma se cambia bandiera vuol dire che politicamente è nuovamente alla canna del gas e la paura di non essere rieletto neppure per il rotto della cuffia come gli è già successo, è altrettanto evidente: e poi, diciamolo, usare i voti degli altri è molto più facile, fin che dura…
Claudio Baruffaldi
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