CREMENO, SULLE TRACCE DI PARTIGIANI E INTERNATI SEGUENDO I DOCUMENTI



CREMENO – Omicidi e fughe, messaggi in codice e torture, ma anche raccomandazioni da casa di comportarsi bene coi propri carcerieri e scambi di identità; con un percorso cronologico tra i documenti e le biografie raccolti e compilate da Augusto Giuseppe Amanti, l’Associazione Culturale ‘La Fucina si è incamminata nella riscoperta delle traversie che numerosi giovani valsassinesi hanno vissuto durante la Seconda Guerra Mondiale.

Grazie ai materiali contenuti nei volumi “Valsassina anni difficili” di Gabriele Fontana e “Valsassinesi internati nel III Reich” di Amanti, il pubblico di Villa Carnevali sabato 23 aprile è entrato in contatto con le storie di tanti “papà di…” “nonno di…” “fratello di…”. Disavventure, tristi sorti, a volte vere e proprie tragedie più vicine all’immaginario cinematografico che alla realtà, rese ancora più dolorose dalla conoscenza diretta dei sopravvissuti o dei discendenti.

Proprio la scelta di osservare e condividere documenti d’archivio e lettere nella loro forma originale ha consentito alla serata di rivelarsi un vero e proprio dialogo, un approfondimento oltre la semplice esposizione “cattedratica”, capace di coinvolgere l’attenzione e la curiosità dei presenti.

È in questo modo che ‘La Fucina’ ha voluto celebrare la Festa della Liberazione, che non è solo il termine di due anni di guerra civile o la conclusione di un conflitto dalle proporzioni globali, ma è l’uscita da una fase storica violenta e autoritaria che in quei disvalori ha provato a crescere una generazione, fallendo quando quelle stesse donne e uomini, posti di fronte a un bivio, hanno saputo distinguere tra bene e male.

In sala anche Angelo Pavoni che da pochi mesi ha raccolto il testimone di Amanti alla presidenza della sezione valsassinese dell’Anpi, e che con Amanti ha collaborato nella stesura del volume sugli internati militari. Pavoni nell’introdurre l’incontro ha posto l’accento sulla definizione di “resistenti senza armi” per il coraggio di accettare prigionia e lavori forzati piuttosto che servire una causa sbagliata.

Apprezzamenti anche dal sindaco di Cremeno, Pier Luigi Invernizzi, che ha dato il benvenuto alla neo costituita associazione, ringraziando ‘La Fucina’ per il contributo che potrà dare alla comunità e assicurando il sostegno dell’Amministrazione. Una collaborazione che si intensificherà presto con il cartellone degli eventi estivi.

 

Nella foto di gruppo Amanti con il consiglio direttivo de La Fucina: da sinistra Cesare Canepari, Angelo Scandella, Francesco Plati, Francesca Arrigoni Marocco, Chiara Airoldi (completano il gruppo Daniele Invernizzi e Federico Oriani).

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