NARRO: “CHE DEGRADO AL PARCO GIOCHI. SCRITTE, SPAZZATURA E QUEL CAMPO RUBATO AL BASKET”



CASARGO – È con una lunga lettera rivolta al sindaco di Casargo Antonio Pasquini che un concittadino denuncia il sempre crescente degrado del parco giochi di Narro, con particolare attenzione al campetto di basket su cui sono state fissate due porte da calcio, rendendolo quasi inutilizzabile per gli amanti della pallacanestro. Il tutto documentato con fotografie.

La prima delle due situazioni che il lettore ha voluto evidenziare riguarda l’atteggiamento dei ragazzi adolescenti o da poco maggiorenni che frequentano Narro.

Questi sono infatti cresciuti negli anni, evidentemente solo per età anagrafica e nel proseguire del tempo, imparando a scrivere hanno pensato bene di arricchire tavoli, pali e strutture varie, con la profondità delle loro riflessioni filosofiche – scrive -. Ragazzi educati, civili e rispettosi che prima e dopo il calcio, si siedono ad elaborare queste incredibili proposizioni, tra incisioni di legno e scritte indelebili (sempre ovviamente su beni pubblici!!!), generosamente rese fruibili per la crescita intellettiva di chiunque possa leggerle. Purtroppo però tra i frequentatori del campo giochi ci sono anche bambini che stanno imparando a leggere oltre che i loro nonni e genitori e il contenuto delle scritte non è propriamente adatto quale strumento didattico per la lettura.

Oltre a questo noterà come il tutto venga corredato da un tappeto di spazzatura che si fa più spesso e variegato, passando da lattine e cartacce a bottiglie di birra rotte (con conseguenti schegge di vetro dove bambini da 0 anni in su spesso giocano, corrono, cadono, raccolgono cose e quanto altro), sigarette e finalmente anche le tanto amate canne (attendiamo con impazienza i preservativi per un en plein da sballo). Questo almeno fino a che qualche abitante del luogo o qualche nonno disgustato raccolga di mano sua lo schifo lasciato da questi veri e propri casi da manuale di fallimento genitoriale che naturalmente non fanno mancare anche una sana colonna sonora, con volumi del tutto inadeguati alla zona e spesso anche a certi orari, costituita da quelle “meravigliose” composizioni (oggi rinominate “trap” laddove un tempo era pattume) ricche di parolacce, volgari riferimenti sessuali, al denaro, alla droga, all’odio ed alla violenza che tutti noi da piccoli non vedevamo l’ora di poter ascoltare, anche nostro malgrado come in questo caso.

In alcune sere poi, oltre al gioco del calcio protratto fin dopo la mezzanotte, con uso del faro pubblico!, questo gruppo di “gentildonne e gentiluomini” ha anche deciso che alcune panchine stessero meglio piantate altrove rispetto al loro posto, magari accanto ai servizi pubblici, posizionandole in punti senza logica né utilità se non forse per le loro menti, non si sa quanto lucide, visto che non poteva mancare l’apporto alcolico a base di super alcolici le cui bottiglie vengono poi nascoste nelle siepi del parcheggio presso il campo giochi di Narro.

Più articolata invece la seconda argomentazione, relativa all’utilizzo del campo da basket per il calcio, con il conseguente posizionamento di porte ad “invadere” il terreno di gioco. Per ricostruire i fatti, il lettore torna indietro di 4 anni, quando, nell’agosto 2018, aveva condiviso le sue segnalazioni con la Proloco di Casargo, il Comune e su Facebook: “indifferenza e situazione immutata” sarebbero stati i risultati.

L’oratorio di Indovero, ad una distanza di circa 1 Km in auto o a piedi dal campetto giochi di Narro, è stato dotato di un campo da calcio ed uno di pallavolo mentre a Narro c’è, o meglio ci sarebbe vista la situazione attuale, un solo campo predisposto per il basket già dagli anni 80. Per poter giocare a basket, alcuni giorni prima di quella mia e-mail al Comune, non avendo la patente (si tratta di persone dai 14 ai 17 anni) i ragazzi di Indovero si sono recati a piedi a Narro ma una volta qui hanno trovato il campo di basket occupato da due porte di calcio che, diversamente dagli anni e dalle settimane precedenti, erano state fissate a terra con due viti.

Le porte per il calcio, pur essendo già questo un gesto non rispettoso, erano state posizionate sul campo di basket ma non erano mai state fissate a terra prima; c’è stata per anni una catena che permetteva che non cadessero e potessero essere messe e tolte a piacimento.

Chiedevo in quella e-mail che qualcuno del comune di Casargo venisse a togliere le porte da calcio, invitando a giocare a calcio ad Indovero e comunque a non privare del diritto di usare il campo pubblico di basket a chi voglia giocare a questo sport. Il tutto con una serie di soluzioni, la più semplice delle quali è l’uso della catena o di un gancio che permetta lo spostamento delle porte a seconda dello sport praticato. 

A parte il silenzio del Comune, il lettore spiega che dopo le sue segnalazioni le porte sono state fissate ancor più saldamente a terra, fino a quando dei ragazzi, stanchi della situazione, ne hanno strappata una dal terreno, liberando un canestro. Da allora una porta è stata riposizionata più indietro, non risolvendo però il problema dell’invasione del campo da basket.

Se i gentiluomini del posto dovessero accampare altre scuse per non eseguire quei semplici lavoretti, senza saldature od altre complessità inutili, posso sempre propormi di tagliare e spostare le porte che ancora invadono il campo, totalmente all’esterno di questo o riposizionando la catena (in pratica rubata e comunque cosa pubblica impropriamente sottratta) da chi ha fissato le porte, in autonomia ed a mie spese, il che non gioverebbe certo al rispetto ed alla considerazione che ho sempre avuto in passato per ?gli abitanti di Narro e Casargo ma date le evidenze non credo importi loro molto.

 

 

 

 

 

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