LETTERA: “NON BASTAVANO LE JEEP-NAVETTE, IN BIANDINO ORA ANCHE LE AUTO… E IO ME NE TORNO IN VALVARRONE”



Spett.le Redazione, vi scrivo per esprimere una volta di più tutta la mia delusione provata nel percorrere, dopo una forzata ma in parte programmata assenza, la “famigerata” strada che sale in Val Biandino. Il covid e alcuni intoppi personali hanno diradato, negli ultimi due anni. le mie escursioni in Valsassina e le poche fatte le ho volutamente riservate a luoghi più “incontaminati” quale, ad esempio, la Valvarrone.

Mi ero ripromesso infatti di non condividere più la mia passione per la montagna con gli interessi di pochi che pur di non muovere un passo a piedi (mi domando cosa ci facciano in montagna) non esitano ad utilizzare le ormai innumerevoli navette (sono decine che servono solo un paio di rifugi) che coi loro motori diesel “euro meno di zero” appestano l’aria e costringono il malcapitato pedone a doversi spostare ogni 5/10 minuti per permettere loro il passaggio!

Leggendo su queste pagine che nuove disposizioni sono state adottate per regolare il “traffico” sulla carrareccia della Valbiandino mi sono illuso di ritrovare una situazione decisamente migliorata e più consona ad un ambiente montano. Fiducioso mi sono incamminato nuovamente sulla strada che conduce alla splendida valle! Che delusione, non solo le vetuste jeep sono aumentate ma si sono aggiunte anche molte auto credo private con a bordo giovanottoni fisicamente ben dotati ma, evidentemente non in grado di muovere due passi a piedi!

Unica consolazione la solidarietà di un proprietario di baita che ascoltando le mie lamentele ha sfogato anch’esso la sua rabbia nei confronti di una situazione insostenibile per chi ama la montagna, lo sport e la natura!

Tornerò a frequentare la meglio conservata Valvarrone!

Lettera firmata

 

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