PASTURO – Interessante intervento giunto oggi in redazione sul caso Iperal, una parafrasi molto ironica adattata alla vicenda valsassinese e tratta dalla canzone in prosa anni Settanta di Giorgio Gaber “I Partiti“.
La rivisitazione del nostro lettore è spassosa ma pure piuttosto amara; al posto dei vecchi PSI, DC, PC eccetera di allora, spuntano movimenti e sigle di partito del giorno d’oggi.
Vi proponiamo di seguito questo gustoso lavoro:
Giovanotto, non abbia paura, venga… Lei… si vede… istruito… Stia attento, il terreno… slitta!…
Mi capisce? Guardi, guardi quello lì… Era M5S. ora PD. Mi capisce?
E mia madre, la mamma, una santa… azione cattolica… destra della DC, nel dopoguerra…
Ha votato PD. E allora uno dice: come è cambiata la mamma !… Che dialettica…
No, lei è rimasta uguale, tale e quale. Sono i partiti che… … slittano!
E se i partiti slittano, da vecchio uno si trova ad essere più rivoluzionario… nominalmente.
Io ci ho un figlio… extraparlamentare. Non beve, gente seria, che non scazza. Ecco, se rimanesse lì…
Potere al Popolo… quella roba lì… tra tre o quattro anni … partito di centro!… slitta!… Capito lo scivolo?
Bisognerebbe saltare sempre, come la lepre… E chi ce la fa?
Perché vede, uno si mette qui, in una fatta… sarebbe la buca della lepre… Ecco, io sono qui, a sinistra. Quell’altro… lì… un’altra buca, più a destra. Giusto, è il suo posto, ci si trova bene.
Dopo, i partiti… ssvvtt!… Tutti nella stessa buca. Un troiaio.
Viva!
Quindi rinnovo delle cariche” sempre gli stessi”
È calcolato che con gli stessi omini spostati giusti si possono fare tremilasettecentoquarantadue governi!
Viva!
Mauro
SOTTO, L’ORIGINALE DI GABER DATATO 1976: