CORTENOVA – Sabato sera è mancato l’ultimo deportato valsassinese nei lager nazisti, Alessandro Ambrosini. Classe 1923, avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 6 gennaio.
“A nome mio personale – dichiara Augusto Giuseppe Amanti -, di Angelo Pavoni presidente dell’Anpi sezione Valsassina e di tutti gli iscritti, ci uniamo al dolore dei famigliari con riconoscenza e affetto. Dopo la recente scomparsa dell’ultimo partigiano valsassinese Giancarlo Salvi, ci ha lasciato anche l’ultimo “resistente senz’armi” che ha detto NO alla Repubblica sociale italiana e alle SS naziste. A lui onore e gloria”.
Ecco la biografia tratta dal libro “Valsassinesi internati nel III Reich” di Amanti e Pavoni:
“AMBROSINI ALESSANDRO nato a Moltrasio (Co) il 6 gennaio 1923. Viene chiamato alle armi il 10 maggio 1943, nel 67esimo Fanteria a Como. Dopo l’armistizio, riesce ad abbandonare il proprio reparto e raggiunge la famiglia a Cortenova il 12 settembre 1943. Rimasto sbandato, si dà alla macchia, sapendo di essere ricercato. Viene catturato il 23 ottobre 1944 a Cortenova durante un rastrellamento delle Brigate Nere e deportato in Germania nel campo di prigionia di Neukolln, quartiere di Berlino e costretto ai lavori forzati presso la società Emil Steinbach dal 9 novembre 1944. È liberato dall’Armata Rossa ai primi di maggio del 1945 e rimpatriato il 16 ottobre dello stesso anno. Il 27 gennaio 2020 gli viene conferita la Medaglia d’Onore del Presidente della Repubblica, riservata ai cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti”.
Un ricordo particolare da parte di VN che ha avuto l’onore di incontrare Ambrosini nella sua casa di Bindo, un paio di anni fa grazie a Beppe Amanti. Alla famiglia le condoglianze di redazione e direzione del giornale.
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