CASSINA VALSASSINA – Grande successo, come evidenziato nel nostro articolo di questa mattina, per il progetto di educazione civica rivolto alle seconde classi della scuola primaria di Cassina.
Ne abbiamo parlato con la coordinatrice del team di insegnanti Paola Beri. E sul tema, diamo voce in questa pagina anche al volontario della Croce Rossa che ha partecipato all’esperienza di educazione stradale con bimbi e alcuni genitori nel parcheggio antistante la Fornace, la mattina del 28 maggio.
“Per l’anno scolastico in corso – dichiara Beri a VN -, noi insegnanti di seconda della Scuola Primaria di Cassina Valsassina abbiamo deciso di sviluppare il programma di Educazione Civica (ambientale e stradale) affrontando la tematica delle “QUATTRO R…RIAMBIENTIAMOCI! R come RISPETTO – RISPARMIO – RICICLO – RIUTILIZZO”. Nella prima parte dell’anno abbiamo affrontato con i bambini gli argomenti riguardanti l’educazione al rispetto degli altri e dell’ambiente circostante tramite la raccolta differenziata, il riciclo e il recupero di alcuni materiali. L’esperienza più accattivante è stata quella di tutela dell’ambiente diventando per un giorno operatori ecologici; infatti muniti di tutti i dispositivi di sicurezza (guanti, mascherine, sacchetti…), noi insegnanti abbiamo accompagnato i nostri alunni lungo alcune vie e piazze, nei dintorni della scuola, invitandoli a raccogliere i rifiuti scorrettamente abbandonati. Successivamente a scuola, con grande curiosità, abbiamo verificato il resoconto del nostro operato e in seguito ogni alunno ha espresso le proprie emozioni e sensazioni mediante riflessioni e buoni propositi. Successivamente abbiamo proposto una nuova attività, stimolando i bambini a creare alcuni nuovi oggetti, riutilizzando giornali, bottiglie di plastica… I prodotti finali della loro fantasia sono stati poi messi in mostra a scuola”.
“Nel secondo quadrimestre – prosegue la coordinatrice del progetto – ci siamo concentrati sulla conoscenza dell’ambiente stradale, sulle sue caratteristiche e sulle sue regole. Durante l’apprendimento ci hanno supportato, con i loro attenti e scrupolosi interventi, due agenti della Polizia locale dell’Altopiano Valsassina: Andrea Piazza e Luca Bortot. Nei primi due incontri Andrea e Luca si sono soffermati nella spiegazione del ruolo dell’Agente di Polizia, delle sue azioni e degli strumenti che utilizza per la regolazione del traffico (paletta e fischietto). Dopo ciò i bambini si sono divertiti nella simulazione di attimi di traffico, regolati dagli Agenti, i quali hanno poi introdotto la classificazione della segnaletica verticale, accompagnando i bambini al riconoscimento dei principali segnali stradali. In classe abbiamo poi rielaborato l’argomento e ci siamo divertiti nella costruzione di alcuni cartelli stradali, con tempera e pennelli, riutilizzando del cartone. I cartelli costruiti ci sono poi serviti nell’ultima parte del progetto, svoltasi nel cortile della scuola il 7 giugno. Gli agenti di polizia hanno simulato un percorso con tutta la segnaletica preparata precedentemente in classe e hanno invitato i bambini a cimentarsi con la bicicletta nel rispetto di tutte le norme di sicurezza e le regole ormai interiorizzate”.
“Per la Polizia Locale è stata un’occasione importante per instaurare un rapporto di fiducia con i cittadini – aggiunge Andrea Piazza -. Partire infatti dai bambini insegnando le fondamenta del comportamento in strada, è innanzitutto importante per la loro e l’altrui sicurezza durante la circolazione, ma ancor più identificare la nostra divisa come una figura più familiare, un punto di riferimento. I ragazzi quando ci riconosceranno in strada saranno quindi più propensi a non avere paura, ma anzi saranno più propensi a collaborare con noi per il buon andamento della sicurezza della città”.
Il progetto si è concluso con la premiazione e la consegna degli attestati a ogni alunno da parte di Andrea e Luca: un momento emozionante e ricco di significato.
“Con questo progetto – precisa Paola Beri – abbiamo voluto sottolineare l’importanza della relazione tra scuola, Enti e associazioni territoriali, in quanto il rapporto tra comunità scolastica e territorio contribuisce ad arricchire l’offerta formativa della scuola. Allo stesso tempo però permette agli Enti e alle associazioni chiamate in causa di farsi conoscere in maniera semplice, significativa e accattivante, ponendo le basi per l’apprendimento di regole e norme di comportamento corretto per essere buoni cittadini. All’interno del progetto abbiamo anche previsto una “pedalata in sicurezza” con i nostri alunni e i loro genitori. La mattina del 28 maggio ci siamo ritrovati in località Fornace, muniti di bici e casco protettivo e, in primo luogo, abbiamo assistito alla spiegazione delle modalità corrette per effettuare una chiamata di emergenza, da parte di alcuni volontari della CRI di Balisio, i quali ci hanno anche spiegato il loro ruolo. In seguito si è svolta una simulazione di soccorso su un ciclista caduto e la “visita” dell’ambulanza da parte dei bambini. Successivamente, una volta ricordate le norme di sicurezza del “buon ciclista”, abbiamo indossato il casco protettivo, ci siamo messi in fila e abbiamo raggiunto la pista ciclabile per iniziare la pedalata in compagnia. Per un tratto del percorso, siamo stati accompagnati anche dai volontari della CRI che, con le loro bici da ciclo soccorso hanno reso la gita ancora più sicura”.
In conclusione “È stata un’esperienza unica svoltasi durante una giornata splendida e immersi nella natura. In questo modo abbiamo potuto ammirare i volti sorridenti dei bambini, finalmente liberi dalle mascherine, almeno per quell’occasione; perché la scuola non è solo in classe, tra i banchi, ma è anche questo…”.
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Roberto Regazzoni è il volontario della CRI che ha partecipato allo spezzone di educazione stradale del progetto, insieme a Federica e Aurora, con una uscita davanti alla sede della Comunità Montana.
“Già da qualche anno – racconta Regazzoni – collaboriamo con le scuole del territorio incontrando le varie classi; quest’anno le seconde della scuola primaria di Cassina hanno aderito a questo progetto legato alla sicurezza stradale. Per questo il nostro intervento si è articolato in un primo momento di dialogo, durante il quale abbiamo parlato coi ragazzi e i genitori, andando a spiegare chi siamo e come effettuare correttamente una chiamata di emergenza. Successivamente abbiamo improvvisato una simulazione di soccorso a un ciclista caduto“.
“Il nostro intervento sul progetto si è poi concluso accompagnando per un tratto di ciclabile i ragazzi con le bici da ciclo-soccorso. Penso che momenti come questi siano fondamentali per farci conoscere, soprattutto dai bambini e dai ragazzi; svolgendo il ruolo di soccorritori entriamo sempre nella vita di una persona in momenti difficili e molto negativi, questo, fa sì che specialmente i bambini vedendoci arrivare in divisa e con tutti i nostri presidi abbiano timore. Poterci conoscere, vedere e toccare con mano i nostri mezzi e i presidi – conclude il volontario – fa sì che il nostro intervento risulti per loro più famigliare e non causa di timore e paura in caso di una reale emergenza”.
RedAlt
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