CARTA DI CREDITO NORMALE E REVOLVING: QUAL È LA DIFFERENZA? L’IMPORTANZA DELLE CARTE DI PAGAMENTO



Una carta di credito è uno strumento di pagamento tra i più utilizzati in assoluto. I vantaggi legati al suo utilizzo sono diversi.

Grazie ad una carta di pagamento, infatti, possiamo effettuare acquisti online, evitare di portare tanto contante con sé quando si viaggia, pagare in un negozio, etc.

Su CarteTop troviamo diverse linee guida che possono aiutarci verso una scelta consapevole sulla carta di pagamento più adatta alle nostre circostanze.

Le carte di credito hanno un funzionamento diverso rispetto, ad esempio, alle carte di debito o alle prepagate.

La differenza principale sta nel momento dell’addebito. Mentre per quelle di debito e per le prepagate l’addebito avviene nel momento stesso in cui avviene il pagamento, per quelle di credito il denaro viene prelevato dal conto nel mese o nei mesi successivi.

Si potrà pertanto effettuare un acquisto anche se sul conto non c’è il denaro necessario. L’importante sarà farlo trovare disponibile per il giorno in cui avviene l’addebito.

Si rivela utile quando abbiamo un acquisto impellente da fare e non abbiamo fondi a sufficienza ma siamo sicuri di poterne disporre nel mese successivo.

Naturalmente bisogna utilizzarle con una certa attenzione per evitare il rischio di sovraindebitamento.

Ma anche le carte di credito non sono tutte uguali. Oggi scopriremo le differenze tra una carta di credito “classica” ed una revolving.

Differenze tra carta di credito e revolving

Nel primo caso, parliamo di una carta che dispone di un certo plafond. Il plafond è il tetto massimo di utilizzo in un mese. Mettiamo il caso che la nostra carta abbia un plafond di 2000 euro. Vuol dire che potremo strisciare la nostra carta senza problemi per tutto il mese fino ad un massimo di spesa di 2000 euro, anche se sul conto non abbiamo tutto questo denaro.

L’addebito avviene il mese successivo, di solito in un giorno vicino al 15. Possiamo pertanto capire quanto il suo funzionamento sia semplice. Non si tratta di un metodo molto pericoloso perché ogni mese potremo tenere sotto controllo le spese e renderci conto se stiamo sforando il budget.

Le carte revolving vanno invece a dilazionare nel tempo il pagamento. Questo significa che, se ad esempio in un mese spendiamo 2000 euro, questi verranno rateizzati in tante rate mensili quanto previsto dal nostro contratto. Potrebbe trattarsi di 48 o 72 rate, giusto per fare un esempio.

Le spese di un mese vengono pertanto “spalmate” in un arco di tempo più lungo. A prima vista, potrebbe sembrare un’ottima opportunità. Tante rate piccole sono più alla portata di una rata molto grande.

I rischi sono legati principalmente a due aspetti. Innanzitutto, utilizzando una carta revolving diventa molto difficile gestire il proprio capitale. La situazione potrebbe facilmente sfuggire di mano, portandoci a spendere più di quello che possiamo permetterci.

Un secondo rischio è correlato agli alti tassi di interesse da pagare, che in un anno possono superare superare il 15 %.

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