PRIMALUNA – Nella storia recente non si ricorda una siccità simile in Valsassina. Ne ha memoria invece una quasi centenaria di Primaluna, episodio di vita vissuta quando era appena una ragazzina.
Abbiamo raccolto le sue parole, ecco come andò a finire in quella occasione.
Correva l’anno… non ricordo ma di certo più di ottanta fa perché ero ragazzina. C’era stato un inverno come quello appena trascorso, senza neve e scarsissime piogge primaverili, anche il fieno era molto scarso. Si deve sapere che allora in valle l’attività e la vita erano legate al benessere e all’alimentazione degli animali che si custodivano. Ogni famiglia aveva la sua “vacchetta” per il proprio latte e formaggio.
Con il giungere dei primi mesi estivi, la valle di solito di un bellissimo verde intenso, appariva come non si era mai vista, gialla e polverosa e pure le foglie degli alberi sembravano di paesaggio autunnale.
Da tutte le parrocchie dei nostri paesini si decise di chiedere la grazia per la pioggia, con processioni programmate verso la Madonna di Lezzeno (Lescen) sopra Bellano. E così da tutti i paesi si partiva al mattino presto a piedi, con tanto di parroco, chierici, pellegrini, ceri e canti, con ritorno a sera tarda.
Dopo circa un mese ancora senza pioggia toccò a quelli di Primaluna, tra questi c’ero anche io. Al mattino prestissimo con un po’ di fresco, ma poi con un caldo asfissiante, giungemmo al Santuario e dopo i vari riti ci fermammo per un boccone al sacco fuori dalla chiesetta.
Compiuti i primi passi del ritorno il cielo divenne nerissimo e poco dopo arrivò una pioggia che ogni goccia sembrava una secchiata. Di certo nessuno aveva attrezzature per ripararsi, e per tutta la lunga strada sino a casa la pioggia non lasciò un attimo di tregua. Il prevosto di allora sembrava un pulcino caduto nell’abbeveratoio.
Per circa una settimana temporali ad ogni ora del giorno e della notte e la Valsassina riprese i suoi colori originali con l’erba che cresceva a vista d’occhio.
Ma quindi quelli di Primaluna fanno piovere? Magari rabdomanti ? Di certo per qualche anno si continuò a dire che “iè qui de la Pief che i fa piof” e se si programmava qualche gita, ci si pensava due volte prima di andare insieme a qualcuno di Primaluna. E comunque, anche con il sole, si portava l’ombrello.