“IN GUARDIA MEDICA DUE DOTTORI A LECCO, MA NESSUNO A INTROBIO: PERCHÉ? E QUESTI VORREBBERO FARE OSPEDALI DI COMUNITÀ…”



Spett.le redazione Valsassina News,
scrivo per raccontare quanto accaduto nella serata di domenica quando per motivi di salute, ho dovuto mettermi in contatto con la Guardia Medica.

Sapendo grazie al giornale che quella di Introbio era chiusa ( incredibile!!!) mi sono sorpresa che l’operatore del 116117 non ne fosse al corrente. Anche perché Introbio è rimasta ‘scoperta’ per molti giorni in precedenza.

Come se non bastasse, dimostrando una scandalosa ignoranza della geografia del nostro territorio, pur conoscendo il mio indirizzo richiesto a inizio telefonata proprio per ricevere la visita medica a domicilio nel caso ce ne fosse stato bisogno, mi annunciano che verrò assegnata alla Guardia Medica di Premana, … che si trova a 40 minuti da dove abito, circa 30 chilometri.

Allibita, chiedo fare qualcosa di meglio per esempio di chiamare la postazione di Lecco, decisamente più vicina: ad  appena una decina chilometri, meno di un quarto d’ora di distanza. L’operatore friziona che nel suo comunicato la mia zona è assegnata Premana. Davanti alla situazione, per me assurda, m’impunto e il povero operatore si consulta fino a quando ottengo la ragionevole soluzione di interloquire con Lecco.

Ma le sorprese non finiscono qui.

Al telefono la medica che mi è stata infine passata mi indica di scendere in città per la visita. Lo faccio, per fortuna non c’è coda e le mie questioni di salute vengono più o meno risolte. Un po’ meno che più, perché i giovani medici che incontro, pur essendo attenti e molto scrupolosi, non sono stati dotati neppure di un tampone nasale per verificare il Covid.

Non posso fare a meno di notare e quindi di chiedere come mai in via Tubi in turno ci siano DUE medici (in altre occasioni – negli anni -ne avevo sempre visto uno), mentre a Introbio nessuno. E la risposta è stata se possibile ancora più sconfortante visto che a quanto pare si tratta di questione di numeri.
Quindi, arguisco, di statistiche e algoritmi.
Automatismi che spediscono a Premana chi si trova nella “cintura” del capoluogo, per intenderci.

In fin dei conti, ce lo insegnano i matematici, che soprattutto in statistica i numeri non sono pietre miliari, perché prendono significati ben diversi a seconda della direzione in cui si leggono. Provate ad aggiungere una percentuale a un numero e poi tornate indietro togliendo dal risultato la medesima percentuale, di certo non si arriva al punto di partenza. Questo per dire che le statistiche possono essere d’aiuto, ma non sentenze. E in sanità ciò dovrebbe contare e molto.

Per la cronaca, quando esco dall’ambulatorio non vi sono persone in attesa di entrare, i parcheggi esterni appaiono liberi. Anche le strade di Lecco si mostrano pressoché deserte.

Il problema della Valsassina e se non ho letto male anche di Casatenovo è quindi “di numeri “. Lo segnalo perché la questione diventi di pubblico dominio.

Soprattutto le autorità sanitarie sappiano che non siamo pecoroni silenziosi, ma le cose le vediamo e se possibile le mettiamo in piazza.

Aggiungo e chiudo con una domanda: ma se non riescono nemmeno coprire un turno di Guardia Medica a luglio, cioè con una valle ingrossata dai turisti che si aggiungono a noi residenti, come possono pensare di edificare e far funzionare cose come l’ospedale e la casa di Comunità a Introbio

(Lettera firmata)

 

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