Caro Direttore, nel pomeriggio di ieri, al ritorno da una piacevole escursione all’Alpe Piattedo a Primaluna, ho avuto conferma da Valsassinanews e dalle rassicuranti esternazioni che da qualche tempo circolano sulla stampa che almeno a livello di progettazione qualcosa si muove per la tangenziale dei sogni Valsassinesi. Le notizie sono attribuite a un politico “Provinciale” e senza per ora voler entrare nel merito, dico da qualche tempo perché fino a pochi mesi fa l’argomento era avvolto dalla classica cortina fumogena che di solito oscura i progetti dalla incerta evoluzione e dunque appannaggio dei soli addetti ai lavori.
Non ho motivo di dubitare che quanto è stato reso pubblico in tempi più recenti fosse oggetto di approfondite riflessioni fra Provincia e comune di Primaluna ma parlandone solo nelle segrete stanze o in un poco frequentato consiglio comunale, mi si consenta in tutta franchezza di affermare che si poteva comunque essere più vicini e tempestivi nei confronti delle legittime esigenze di informazione di chi vive o viene a villeggiare nella località di Cortabbio, la più interessata dalla cosiddetta “soluzione” a metà o a tre quarti che dir di voglia.
La Stampa è sempre preziosa e tempestiva ma i cittadini-elettori dovrebbero poter essere direttamente resi edotti “in loco” e anche da altre fonti. Ci siamo capiti?
Ci sarà comunque tempo e modo di verificare ogni passaggio della annosa pratica ma avvicinandosi le elezioni e non solo quelle politiche è del tutto evidente che il prossimo sindaco nella patria dei Torriani, chiunque esso sia, dovrà eventualmente darsi molto da fare per evitare che l’incompiuta più annunciata di sempre resti a testimonianza di un macroscopico insuccesso politico e amministrativo che concentrerebbe in quel punto della Valsassina i problemi viabilistici e di inquinamento ambientale brillantemente eliminati sulla stragrande maggioranza del restante territorio comunale di Primaluna.
Prospettiva del tutto disdicevole e da evitare con assoluta determinazione che andrà risolta bersagliando quotidianamente e a palle incatenate chi detiene i cordoni della borsa. Se non si riesce a sbloccare a breve tale inaccettabile situazione, “la palla” passerà al nuovo sindaco: prima delle Olimpiadi del 2026 mancano però ancora degli anni e mai come di questi tempi i soldi del PNRR, notoriamente, risolvono analoghe situazioni problematiche per ogni dove.
A buon intenditor poche parole.
Claudio Baruffaldi
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