MORIRE IN FABBRICA: IN VALSASSINA NON SUCCEDEVA DA SEI ANNI



VALSASSINA – Profondo cordoglio per il decesso avvenuto questa mattina di un operaio introbiese di origine straniera, soccorso mentre lavorava in una impresa di via Vittorio Veneto e successivamente morto all’ospedale ‘Manzoni’ di Lecco.

Il fatto ha scosso l’intera Valle, informata dell’accaduto da VN (qui il primo articolo di stamani e la triste notizia di un’ora dopo), anche perché incidenti sul lavoro e soprattutto “morti bianche” sono fortunatamente eventi piuttosto rari nel nostro territorio – nonostante la presenza di numerose imprese e fabbriche, con migliaia di dipendenti.

L’ultimo episodio fatale di questo genere risale a sei anni fa, quando un operaio 48enne di origine rumena, Marinel Marinescu, si accasciò accanto alla pressa in uno stabilimento di Bindo. Era il 30 novembre 2016: sia i sanitari intervenuti sia gli stessi carabinieri giunti sul posto indicarono come probabile causa della morte uno schiacciamento, evento poi in qualche modo cancellato dagli atti. La causa di morte di Marinescu venne individuata in un un malore (forse un arresto cardiaco).

Relativamente a quest’ultimo passaggio, riceviamo quanto segue dai legali di Forge Nicromo:

Più recentemente, un caso atipico che tecnicamente non può essere identificato come “morte sul lavoro” è avvenuto a Mezzacca (frazione di Cassina Valsassina): il 25 giugno di quest’anno un 54enne era rimasto seriamente ferito e successivamente era deceduto. Stava lavorando in un terreno di proprietà di una associazione olistica di cui faceva parte, utilizzando una motosega, che gli era sfuggita di mano procurandogli ferite mortali.

Trattandosi di un volontario al servizio del gruppo al quale partecipava in vista di un raduno estivo, l’episodio di cronaca non rientra nella casistica “stretta” degli infortuni sul lavoro.

RedCro

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