Fatemi capire: finanziamenti milionari per costruire improbabili seggiovie e Autostradette locali, mentre la viabilità di fondovalle rischia di restare monca e incompleta?
Caro Direttore, mi appresto a commentare le recenti novelle sugli annunciati finanziamenti regionali che arriveranno in Valsassina per realizzare nuovi impianti legati allo sport in generale ma anche allo sci, con al seguito i relativi e immancabili parcheggi pubblici. Ad opinione comune le priorità “infrastrutturali” sono ben altre e dovrebbero servire a facilitare l’accesso alle bellezze naturali di questa amena vallata prealpina senza, invece, imbruttirle con obbrobriosi catafalchi che piacciono soltanto a chi li realizza, in attesa di edificarne altri ed altri ancora. Che triste prospettiva…
Serve infatti equilibrio e rispetto per l’Ambiente di casa Nostra o molto presto o anche il turista mordi e fuggi sceglierà altri lidi, più accoglienti e meno compromessi.
Forse è solo il caso di far sapere a quei pubblici amministratori che lo hanno annunciato con enfasi ma che in Valsassina vediamo fugacemente soltanto ogni 5 anni, che anche sulle nostre montagne non nevica quasi più a causa dei noti motivi meteoclimatici e che pertanto anche i parcheggi aggiuntivi resteranno verosimilmente vuoti per la stragrande maggioranza dell’anno e questo nonostante la vicinanza con l’area metropolitana milanese che si limita a fugaci apparizioni.
L’offerta turistica destagionalizzata da noi rimane infatti una chimera e non saranno altri parcheggi a migliorare la situazione. Sull’Altopiano si parla da 50 anni di sviluppare quei due poli turistico-sportivi per utilizzarli in tutte le quattro stagioni dell’anno ma sembra di essere sempre all’anno Zero. Eppure finanziamenti ne sono già arrivati, sia pubblici che privati. A quando il salto di qualità o il famoso “colpo d’ala” anche per gite ed escursioni? Certamente non con una nuova e inutile strada in mezzo ai prati o con nuove aree di sosta fine a se stesse sull’Altopiano valsassinese.
A giustificazione di quest’ultimo e dannoso cemento con abbondante asfalto al seguito che insieme caleranno sui residui spazi verdi più fruibili della valle, non giova sostenere che sono il frutto di annose ed illuminate programmazioni e che sono utili e magari anche indispensabili ad integrare sport, natura e ambiente perché i succitati di tutto hanno bisogno tranne che di essere limitati, violati e sfregiati impunemente da “scelte politiche” miopi e anzi dannose per il nostro territorio di montagna, che è il nostro unico e vero patrimonio e pertanto deve essere convintamente difeso e tutelato. A parole le sento dire ad ogni tornata elettorale ma poi spuntano asfalto e cemento.
Non voglio comunque dilungarmi ma certamente faccio notare che gli 11 milioni di euro di cui si favoleggia ultimamente, guarda caso, assomigliano molto a quelli che si stanno cercando ma ancora, stranamente, non si trovano per ultimare la ormai famosa Tangenziale di Primaluna, quella si è davvero indispensabile e utile a tutti, residenti e turisti.
Si confida oltre che sui residui fondi delle Olimpiadi 2026 anche sul portafoglio delle ormai vicine elezioni regionali di primavera. Vigileremo.
Mancheranno proprio solo quei pochi milioni di euro per ultimare la nostra strada? La strada è di tutti e servirà a tutti!
In conclusione, è davvero disdicevole distribuire poco necessari finanziamenti a pioggia nei vari paesi della Valsassina, qualcuno in particolare, per poi rischiare di lasciare incompleta e chissà fino a quando l’utilissima strada principale sul fondovalle di proprietà della Provincia ma finanziata, non dimentichiamolo mai, con le palanche di noi cittadini. Facciamoci sentire…
Claudio Baruffaldi