CASARGO – Andrà in scena alle 21 di venerdì 12 agosto alla biblioteca di Indovero la conferenza di Marco Sampietro dal titolo “Passato che non ti aspetti: una visita alla biblioteca del parroco Giobbe Marazzi di Indovero fra libri antichi, frammenti di codice e documenti”.
“La conferenza sarà anche un’occasione per parlare della storia dei nostri due paesi di Indovero e Narro” spiegano gli organizzatori. A presentare la serata ci penserà il professor Artemio Magistral.
Di seguito una sintesi della conferenza che Sampietro terrà venerdì:
Giobbe Marazzi (Indovero, 23 luglio 1605 – Pasturo, 31 gennaio 1667) fu parroco di Indovero dal 1633 al 1641 e di Pasturo dal 1641 al 1667. Oltre ad essere un sacerdote “assai pio e begnigno”, fu un colto nobile ecclesiastico, amante dell’arte (possedeva una quadreria di tutto rispetto) nonché amico di artisti come il pittore fiorentino Luigi Reali (Firenze, 1602 – post 1660), che nel 1644 realizzò un suo ritratto.
Il parroco Marazzi possedeva anche una biblioteca composta da ben 148 volumi, sia a stampa che manoscritti, per lo più di contenuto religioso-dottrinale fatta eccezione per le opere di Virgilio (Bucoliche, Georgiche ed Eneide). I libri furono lasciati in eredità dallo stesso parroco Marazzi alla biblioteca parrocchiale di Indovero. Oggi rispondono all’appello solo cinque cinquecentine e quattordici seicentine (come risulta dalle note di possesso vergate sul frontespizio dei volumi).
Analizzando questi volumi ci si avvicina ad un mondo ancora in gran parte da esplorare e da studiare, quello dei frammenti di antichi codici medievali e di documenti manoscritti per lo più pergamenacei reimpiegati con una nuova funzione all’interno della legatura di libri o di materiale d’archivio di qualsiasi epoca. Provenienti, nella maggior parte dei casi, da codici medievali di contenuto liturgico o giuridico, questi frammenti dismessi e malmessi, una volta scartati perché non più ‘utili’, riservano gradite sorprese, rivelano tesori inaspettati e forniscono preziosi tasselli per riscoprire un passato che per lo più altrimenti ci sfuggirebbe.