CREMENO – Una passeggiata ai Piani di Artavaggio, nello spazio e nel tempo, quella in cui il geologo Michele Locatelli ha accompagnato il pubblico dell’associazione culturale ‘La Fucina’.
Con abilità e competenza il geologo barziese – con un dottorato alla Sorbona di Parigi e attualmente ricercatore dell’Università di Genova – ha saputo interessare e coinvolgere i presenti tra ere geologiche, sentieri cari a tutti, nozionismo e attualità.
Il gruppo dei Campelli, il Sodadura ed i Piani di Bobbio/Artavaggio – ha spiegato Locatelli – sono costituiti da rocce depositatesi durante l’apertura della Tetide, l’oceano perduto che si formò a seguito dello smembramento del mega-continente Pangea a partire dal Triassico Inferiore. Questo bacino marino, caratterizzato da calde acque tropicali, permise la deposizione dei calcari e delle dolomie che con il loro ricco contenuto fossilifero compongono le nostre montagne.
La successiva chiusura della Tetide, con la collisione dei continenti europeo ed africano, permise il sollevamento (i.e., processo di esumazione) e la traslazione (i.e., processo di sovrascorrimento) di queste rocce nella loro attuale posizione, come testimoniato dal klippe del monte Sodadura. Successivamente, l’esposizione all’aria aperta delle bastionate calcaree e la loro interazione con le acque meteoriche ha inciso un complesso sistema di grotte e cavità carsiche, il serbatoio delle acque potabili dell’altopiano valsassinese.
Al termine della conferenza spazio alle domande del pubblico e ai sinceri complimenti per un concittadino che, da solerte scienziato, si è rivelato essere anche un provetto divulgatore.
C.C.