OPINIONI: “ELEZIONI POLITICHE E REGIONALI, UNA SVOLTA PER I CARRIERISTI DI CASA NOSTRA”



VALSASSINA – Come speso accade negli ultimi giorni di campagna elettorale e soprattutto per le più significative e importanti Elezioni politiche si è costretti ad assistere a inattese comparsate e a siparietti di dubbio gusto che, impietosamente, non ci vengono risparmiati: quando si è in vista del filo di lana anche i più riottosi nullafacenti e assenteisti si rassegnano a mettere fuori il naso se non tutta la faccia. Li vedi allora, non senza palpabili imbarazzi, fare capolino agli improvvisati banchetti ai crocicchi delle strade e, obtorto collo, acquistare spazi a pagamento sui giornali del collegio pur di far sapere al pueblo cosa hanno fatto per il bene comune ma anche quanto si sono spesi in non meglio precisate e inconcludenti faccende e dunque per spiegare ma soprattutto per giustificare ai potenziali ri-elettori gli scarsi o nulli risultati ottenuti a causa di pandemie, crisi economiche, cataclismi di oggi e di ieri ecc ecc.

Fra questi non si possono non notare in giro per le Valli i più delusi “cambiacasacca” seriali, immusoniti assai per la sfumata e invano attesa candidatura Romana: gli toccherà attendere il prossimo giro di primavera, sperando che almeno lì i più scafati padroni di casa – gli ultimi della lunga lista – non gli soffino il posto all’ultimo momento. Certo, indietro non si torna perché dietro non c’è più nulla di quel poco che avrebbero dovuto costruire in tanti anni di “onorato servizio”. In tal caso non ci mancheranno di sicuro e non ne sentiremo la mancanza neppure in Valsassina dove in 10 anni li abbiamo visti, si fa per dire, solo con le gambe sotto al tavolo o in qualche raro momento ufficiale e soltanto per tentare di accreditarsi, disinvoltamente, meriti per i contributi pubblici avuti a vario titolo dalla Regione che in caso di documentate necessità ne ha notoriamente ed equamente distribuito a piene mani, in tutte le Province.

Dico questo a ragion veduta: stanno infatti girando così tanti soldi diretti alle pubbliche amministrazioni che qualche comune, proprio nella Comunità Montana Valsassina, non si è neppure degnato di far domanda per ottenere i contributi a fondo perduto. Per dirla tutta, non li ha richiesti nemmeno dopo essere stato sollecitato, nero su bianco: la risposta, nei fatti, è stata “non li vogliamo”. Al dunque, la primavera prossima, qualche logoro personaggetto avrà poco da vantarsi per “il duro lavoro politicamente svolto” se non è riuscito neanche a convincere qualche sindaco/amico ad incassare i soldi che sono stati regalati a tutte le municipalità ma proprio a tutte. Un comune di montagna piccolo piccolo e con tanti problemi da risolvere non dovrebbe certamente rifiutare con ingiustificabile alterigia un gratuito contributo regionale. Invece, ha più volte detto Niet! Stendiamo un velo pietoso.

Tornando alle Politiche: la paura fa 90. Non ci sarà da stupirsi se, parafrasando “Pochi sono i chiamati e ancor meno saranno gli eletti”: del resto con il taglio dei parlamentari, assecondato con poco entusiasmo da partiti che non si sono sottratti al giogo della riduzione delle amate poltrone solo perché, viste le perduranti difficoltà per famiglie e imprese, non se la sono sentita di affrontare l’impietoso giudizio dell’opinione pubblica. Ci sarebbe infatti voluta una dose massiccia di “coraggio” per sostenere, una volta ancora, che per governare alla “bellemeglio” il Belpaese erano proprio indispensabili tutte quelle spesso immeritate e laute prebende.

Claudio Baruffaldi

 

 

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