ALTOPIANO – Una analisi sui costi dello scuolabus, i confronti con gli altri paesi del territorio e proposte da valutare: ci hanno pensato i genitori, in Altopiano, a fare ciò di cui non si sono occupati né gli amministratori né tantomeno gli uffici preposti.
Ventilata infatti l’eventualità di cancellare il pullmino per accompagnare gli studenti alle scuole elementari e medie di Cassina e Cremeno, si è chiesto alle famiglie di trovare una soluzione: e le famiglie hanno risposto. Ecco allora, sul tavolo dei quattro sindaci e del dirigente scolastico, il dossier redatto dalle mamme e dai papà che si sono attivati per dare un contributo fattivo e costruttivo.
Le criticità dovute ai costi insostenibili del servizio scuolabus che in altopiano è appaltato ad Arriva Italia (la ex Sab) sono state illustrate il 15 settembre scorso in una riunione convocata dal sindaco di Barzio, Comune capo convenzione, con un documento datato 16 dicembre 2021 (data che è quasi certamente un refuso). A questo incontro è seguita una lettera (ne abbiamo parlato qui) diffusa la scorsa settimana nelle chat di classe tramite la quale i quattro sindaci – Arrigoni Battaia, Combi, Corti e Invernizzi – intendevano “coinvolgere tutte le famiglie interessate e non, a suggerire delle proposte che consentano di contenere/ottimizzare i costi del servizio o di qualsiasi altra proposta, anche alternativa, per utilizzare al meglio queste risorse economiche”.
Qui sotto i due documenti citati:
Giovedì pomeriggio, 13 ottobre, è stato consegnato nei Municipi un dossier completo di norme legislative, confronto con gli scuolabus nel resto della Valle, esempi di bandi e finanziamenti, ma soprattutto conseguenze della sospensione del servizio e proposte.
Viene quindi illustrata ai sindaci una panoramica del territorio: si evince che a Primaluna il pullmino è di proprietà comunale, l’autista esterno, le famiglie pagano una quota e le spese annue sono di 30mila euro; anche a Cortenova, che serve anche Parlasco, il veicolo è comunale e l’autista è esterno ma non ci sono costi per le famiglie, il costo è di 20mila euro all’anno; a Pasturo veicolo comunale e le famiglie contribuiscono, l’autista invece è un dipendente comunale; Introbio ha attivato il piedibus; infine Bellano dove il costo è di 100mila euro con contributo da parte delle famiglie dei 346 bambini.
La situazione in altopiano appare quindi essere la meno economia: i circa 90 studenti trasportati costano ai comuni 291mila euro nel biennio.
Il lavoro dei genitori prosegue sottoponendo ai sindaci le modalità con cui Anci, Regione Lombardia e la Comunità Montana di Sondrio sostiene il trasporto scolastico, e si chiedono se “Vi è un monitoraggio da parte degli uffici preposti dei Comuni dell’altopiano al fine di valutare quali bandi potrebbero permettere di migliorare il nostro territorio e i nostri servizi?”.
Seguono le conseguenze della sospensione del servizio scuolabus:
- Impossibilità di raggiungere la scuola se non si ha a disposizione un mezzo privato.
- Aumento inquinamento in quanto si muoverebbero in media una autovettura per studente per
raggiungere la scuola.- Aumento del dispendio energetico per il consumo di carburante oltre che usura autovettura privata.
- Aumento di bambini che dovranno restare in mensa in quanto impossibilitati a tornare a casa per il pranzo.
- Diminuzione della responsabilizzazione dei bambini. Potendo prendere il pulmino in autonomia
(dalla terza elementare in poi) imparano ad essere più autonomi e responsabili.- Diminuzione della sicurezza per gli stessi studenti per l’eccesso di macchine al momento dell’ingresso e dell’uscita da scuola.
- Diminuzione di alunni frequentanti le scuole di Cassina e Cremeno in quanto, dovendo il genitore prendere la macchina per accompagnare il figlio a scuola, potrebbe optare per un altro istituto magari più vicino al luogo di lavoro, oppure, se non in possesso di mezzo privato, raggiungere una scuola per mezzo del servizio pubblico di linea.
Ecco a questo punto le proposte che, a conclusione del lavoro di analisi, i genitori sottopongono ai loro sindaci:
- Acquistare e/o noleggiare di pulmini per utilizzo da parte dei comuni dell’altopiano.
- Valutare costo di contratto con autista esterno, o costo dipendente comunale.
- Per ridurre i costi valutare l’eliminazione delle due corse in pausa pranzo, trovando spazi adeguati per permettere ai bambini di mangiare a scuola, o con servizio mensa o portandosi i pasti da casa.
- Organizzare dei percorsi Piedibus per gli studenti che abitano nelle vicinanze dalla scuola.
- Sinergia con la Comunità Montana Valsassina Valvarrone, per avere un aiuto nel sostenere i costi di gestione del servizio. Nel D.u.p. 2022/24 vengono riportati gli obbiettivi prefissati da conseguire tra cui: “ 1) TRASPORTI E VIABILITÀ Attenzione e sostegno alle iniziative di implementazione delle infrastrutture e dei sistemi di trasporto pubblico con particolare riferimento alle utenze turistiche e scolastiche”.
- Monitoraggi costante bandi pubblicati da Stato, Regione, Province.
Il lavoro delle famiglie dell’altopiano non si ferma qui, e per rafforzare la necessità del servizio di trasporto scolastico vengono elencati anche i benefici di avere un mezzo di proprietà:
- Accompagnare gli studenti nelle uscite sul territorio.
- Riduzione delle emissioni di CO2 e risparmio energetico.
- Uso anche per le altre scuole presenti sull’altopiano per uscite o anche per servizio trasporto scolastico.
- Assistenza alle persone anziane.
- Ottimizzare trasporto minori verso le società sportive presenti in Valsassina, diminuendo l’uso del
mezzo privato a beneficio del risparmio energetico e diminuzione dell’inquinamento.- Organizzare uscite culturali che potrebbero essere proposte dalle biblioteche presenti sull’altopiano.
Ed ecco anche, secondo i genitori, i benefici per cui promuovere il servizio di piedibus:
- Consentire ai bambini di raggiungere a piedi la scuola in sicurezza, favorendo la loro autonomia;
- permettere ai bambini di socializzare durante i percorsi;
- favorire la conoscenza e la padronanza del territorio urbano;
- sviluppare la sensibilità ecologica del bambino;
- favorire il benessere fisico e combattere la sedentarietà anche attraverso l’abitudine al movimento
quotidiano;- sviluppare l’attenzione, in veste di pedoni, all’uso della strada;
- integrare e sostenere il servizio di trasporto scolastico;
- ridurre il traffico veicolare ed i congestionamenti nei pressi della scuola, individuando modelli di
- mobilità alternativi al caotico ed eccessivo uso dell’auto privata, per limitare gli effetti nocivi in
termini di ambiente, salute, educazione e viabilità.
“Siamo ben consapevoli – proseguono i genitori – che un servizio “chiavi in mano” permetta di avere una comodità di gestione di tutti gli aspetti (pulmino, personale, manutenzione mezzo etc), ma tale comodità ovviamente ha un prezzo considerevole. Le nostre proposte richiedono un impegno da parte delle quattro amministrazioni comunali, ma tale impegno nel raggiungere un beneficio per l’intera comunità sarebbe sicuramente ripagato da una migliore fiducia nelle istituzioni, e un maggior senso di appartenenza ad un territorio che davvero tiene al benessere dei propri cittadini“.
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Cesare Canepari