Egregio Direttore, alla fine della stagione estiva e grazie alla consueta e gradita ospitalità di Valsassinanews avevo elencato alcune delle criticità turistiche più conosciute e ancora irrisolte nel panorama locale che ben conosciamo, riproponendomi per converso di fare riferimento in una successiva “puntata” anche alle singole e positive operose presenze che certamente non mancano tra lago e monte sul territorio della Comunità Montana Valsassina.
Parlando con gli operatori del settore che meglio conosco ho avuto la conferma che il crescente successo delle loro individuali attività imprenditoriali, soprattutto all’inizio, è stato il frutto della personale iniziativa solo marginalmente facilitata da chi invece dovrebbe incentivare prima e sostenere poi questi faticosi tentativi di sviluppare l’accoglienza e l’offerta turistica in Valle e sulla Riviera facilitando così il contatto e la riscoperta dell’ambiente montano, facendo al contempo conoscere i prodotti tipici e le tradizioni che ancora vivono nei borghi rurali nelle nostre valli.
Esistono chiaramente lodevoli eccezioni “alla regola” e di questo bisogna dare atto ad alcune amministrazioni comunali che, pur in assenza di un autorevole e continuativo coordinamento sovraccomunale, si sono impegnate e distinte sostenendo in modo concreto soprattutto i giovani che intendono cimentarsi nelle loro prime esperienze imprenditoriali nei paesi di residenza. Al riguardo degli esempi positivi di casa nostra, la vera novità fra le attività turistiche che si sono sviluppate e radicate in Valsassina soprattutto negli ultimi anni è bene ricordare che a farla da padrone è stata la nascita degli Agriturismi, che sono per così dire “esplosi” numerosi da noi come del resto è avvenuto nei territori vicini ma anche a livello regionale e nazionale, in questo favoriti dagli eccezionali paesaggi e dai tesori ambientali, naturalistici e botanici che si celano anche nelle ampie zone boscate sui versanti della Grigna, dove operano pregevoli capanne e storici rifugi al servizio dei numerosi escursionisti e sportivi che frequentano la montagna in tutte le stagioni.
In questo non siamo stati secondi a nessuno e devo dire che si sta facendo davvero bene, visto il generale apprezzamento degli affezionati e fidelizzati clienti.
Gli stessi operatori, però, confidano sommessamente che gradirebbero una maggiore attuazione al riguardo di quanto è scritto a chiare lettere sui documenti ufficiali, in materia di Turismo, che cito testualmente dal sito istituzionale della nostra Comunità Montana che, in teoria: “… si occupa di coordinare e favorire le iniziative turistiche dei vari Comuni, sviluppare il settore, coglierne le potenzialità e valorizzarne tutte le risorse potenziando l’informazione turistica di concerto con l’Amministrazione Provinciale, che ha avuto dalla Regionale la nuova delega ed ha assorbito le preesistenti APT. L’obiettivo e l’impegno: Valorizzare le risorse (ambientali e culturali) del territorio e la struttura economico – produttiva, facendo del settore turistico il fattore propulsivo dello sviluppo locale, migliorando la qualità della vita della popolazione residente, e, perciò favorendone il radicamento ed il mantenimento delle specificità culturali”.
Scritto è stato scritto in modo chiaro ma bisogna poi dare concreto compimento a quanto viene propalato con il forbito linguaggio di chi vuol dare a intendere che la sa lunga, anche richiamandosi a collaborazioni fra enti poco incisive e spesso rimaste sulla carta: non è infatti con gli stanchi ritornelli che si cambiano le situazioni.
Gli uffici fanno certamente la loro parte con professionalità e dedizione ma se la componente politica è poco stimolante e purtroppo ininfluente anche per quanto riguarda la gestione del Parco della Grigna settentrionale, ben difficilmente si potrà uscire da quella zona d’ombra che vive soltanto dei contributi concessi dagli enti superiori e poi girati, pro quota, a chi ne fa richiesta: se anche i politici comunitari assumessero gli stessi comportamenti imprenditoriali che caratterizzano gli operatori turistici locali, certamente sarebbero più utili al Turismo della Valsassina ma anche all’immagine della Comunità Montana che è nata con le più alte finalità e non per vivacchiare straccamente tra un’elezione e l’altra.
A livello politico va, inoltre, detto che il periodico e frequente turnover di assessori alla partita che si alternano in consiglio direttivo a ogni tornata amministrativa non facilita certamente il consolidarsi di “politiche attive” efficaci, di media o lunga durata sui territori delle Terre alte. E il Turismo della Valsassina, non può ringraziare.
Claudio Baruffaldi
Già sindaco di Primaluna (1985-1995),
presidente Comunità Montana VVVR (1992-1996)
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