CORTENOVA – Quello andato in scena nella notte tra giovedì e oggi è almeno il terzo assalto alle fabbriche di Cortenova dal marzo dell’anno in corso: tanti furti concentrati nelle notti, nell’arco di poco più di sette mesi.
Le modalità sono analoghe e puntuali, la “resa” elevata poiché quasi sempre i ladri riescono ad ottenere cospicui bottini, nel mirino delle loro attività criminose sono costantemente le famose e preziose “placchette“, solitamente realizzate in tungsteno (materiale molto costoso, che dunque fa gola). Si tratta di utensili da taglio impiegati per tornire, si montano sulla testa delle attrezzature nei torni manuali e a controllo numerico. Di diverse forme e misure, dette anche “inserti“, costano decine di euro l’una e per questo in alcune aziende vengono tenute sotto chiave.
La costanza con la quale i delinquenti agiscono pressoché indisturbati fa poi pensare, dato che invariabilmente i soliti ignoti scassinano i serramenti o entrano perfino più facilmente nelle fabbriche, caricano gli oggetti del loro desiderio su automezzi – a volte di proprietà delle stesse ditte saccheggiate – e se ne vanno senza colpo ferire.
Troppo facile, insomma, per non pensare a qualche “basista” o quantomeno a generosi appoggi a favore dei ladri di placchette (e altro).
RedCro
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