ELEZIONI REGIONALI 2023: “CERCANSI CANDIDATI CREDIBILI PER LE TERRE ALTE”



Caro Direttore,
nulla di nuovo sotto al sole: finita una campagna elettorale, subito ne inizia un’altra e la cosiddetta “Democrazia bellezza” ci guadagna, almeno nelle intenzioni. L’esito delle recenti elezioni politiche anche in Valsassina ha lasciato sul campo feriti e contusi per non dir di peggio, che i soliti noti ancora non si capacitano del ribaltone avvenuto con percentuali inattese che non lasciano spazio a giustificazione alcuna, anche se le aspirazioni personali aleggiano ancora nell’aria pronte ad essere sfoderate al vicino appuntamento amministrativo di primavera.

Fra gli addetti ai lavori sta crescendo la curiosità per le prossime mosse dei disorientati strateghi della politica locale che da ultimo ma non per ultimo non ne hanno imbroccata una: sono così ammaccati e avviliti da non trovare ancora l’ardire per ripresentarsi anche solo di passaggio sul Territorio di quelle valli che, parafrasando, avevano disceso con alterigia fuor dal comune e altrettanto malriposta, orgogliosa sicurezza.

Con il presunto “tesoretto” di voti che davano ad intendere di governare a loro piacimento con uno schioccar di dita non sono, infatti, riusciti a vincere in nessun comune della comunitaria Valsassina e non é questo un buon viatico soprattutto per chi continua a cullare incommensurabili ambizioni carrieristiche. Al dunque, che fare? Ri-candidarsi alle elezioni regionali, rischiando di far peggio dell’ultima volta e dunque, con grande scorno, restar fuori dal parlamentino milanese o che altro? Visto che gli scarni consensi portati in dote alle elezioni politiche si son già dissolti come la prima spruzzata di neve in Grigna si cercano volontari sulla piazza, purché disposti a prendersi il rischio d’Impresa, incassando magari un’altra colossale scoppola.

Gli avvenimenti degli ultimi giorni, inoltre, non semplificano la vita a chi é già in ambasce e complica non poco il gioco delle possibili alleanze politiche per scalare il Consiglio regionale di stanza al Pirellone o Palazzo Pirelli come dicono i puristi della prima ora. La riconferma alla guida della Lombardia che sembrava una passeggiata o come si dice una semplice formalità, dopo le dimissioni della vice presidente Letizia Moratti scesa in campo con il Terzo polo, rischia, infatti, di complicare strategie già collaudate e si teme una fuga di consensi verso altri lidi, tutta da verificare nei fatti ma certamente non gradita ai “candidabili” nei partiti più strutturati, a destra e a sinistra.

Per le modalità e i tempi con cui é recentemente avvenuta, l’imprevista ma studiatissima mossa politica dell’ex sindaca di Milano ha spiazzato chi già si preparava a svernare dormendo sonni tranquilli in attesa di futuribili e facili allori ma a volte si vince o si perde per una manciata di voti e ben lo ha compreso la mezza dozzina di aspiranti Presidenti che, stando così le cose, ha già dato forfait e abbandonato in fretta e furia l’incerta navicella.

Claudio Baruffaldi

Già sindaco di Primaluna (1985-1995),
presidente Comunità Montana VVVR (1992-1996)

 

 

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