Caro Direttore, dalla pagina istituzionale della Comunità Montana Valsassina ed Uniti ho avuto conferma di quali siano a tutt’oggi le finalità che stanno alla base dell’attività dell’ente e sarà un piacere oltre che un dovere cercare di capire come questa “Missione” venga quotidianamente declinata dagli amministratori che si sono presi l’onore ma anche l’onere di dare concretezza allo stringato assunto, che così recita: “La Comunità Montana si prefigge lo scopo di valorizzare i territori montani. Ciò avviene principalmente attraverso la conservazione dell’ambiente naturale e la rivalutazione dei mestieri, dei prodotti e dello stile di vita delle popolazioni montane“.
Per quanto mi riguarda ho più volte già eccepito sulle modalità di attuazione di queste valorizzazioni e conservazione dell’ambiente naturale di cui ancora esistono “testimonianze” ben visibili in varie parti del nostro territorio che inspiegabilmente ancora ospita le arrugginite vestigia di vecchi impianti sportivi abbandonati che lo deprezzano e lo deprimono anche agli occhi di turisti ed escursionisti. Prima di volerne costruire di nuovi, si abbia la volontà e la capacità di eliminare questi obbrobri che sono sotto gli occhi di tutti ai margini delle aree più accessibili e dunque più visitate dagli abituali frequentatori delle nostre splendide montagne. Non dovrebbe essere molto difficile ma certamente darebbe un segnale alla popolazione di una inversione di tendenza in atto ma invece tutto tace e si fa finta di niente.
Evidentemente molti altri residenti, non avendo le fette di salame sugli occhi, sono rimasti insoddisfatti e certamente non entusiasti della gestione delle Terre alte in Valsassina e negli altri ambiti che la compongono: questi cittadini, infatti, con la democratica arma del voto recentemente non hanno di certo promosso l’operato degli amministratori che siedono anche nell’assemblea della Comunità montana e che fino a quel momento andavano per la maggiore in Valle: avrebbero dovuto rappresentare al meglio oltre alle istanze ambientali anche quelle non da meno, socioeconomiche ma tornando all’assunto iniziale, effettivamente, non si comprende cosa faccia ai giorni nostri la CM anche in tema di: “rivalutazione dei mestieri, dei prodotti e dello stile di vita delle popolazioni montane“.
Si accettano di buon grado documentate smentite ma non mi si parli di ordinaria amministrazione, che ne abbiamo piene le tasche.
I cittadini hanno espresso il loro giudizio e lo hanno fatto in modo silenzioso ma incisivo utilizzando un semplice ma tagliente lapis, sentenziando che sono delusi dalle scelte politiche fatte o tenute in naftalina per troppo tempo, deludendo così le reiterate aspettative soprattutto per quanto riguarda turismo, viabilità e una concreta tutela dell’Ambiente in cui viviamo che, lo ripeto, non è valorizzato come invece meriterebbe. Lo lasceremo in eredità ai nostri figli e nipoti molto peggio di come abbiamo avuto la possibilità di vederlo e soprattutto di viverlo noi che oggi abbiamo una certa età: la lenta erosione del verde e della naturalità dei luoghi che si sta registrando anche dalle nostre parti, in nome di un apparentemente incontrollato “progresso” senza un chiaro segnale di discontinuità sarà ancora bocciato, con severità, dagli elettori la cui sensibilità ambientale è cresciuta e si è affinata anche in Valsassina e non solo fra coloro che vivono nelle grandi metropoli non più a misura di uomo.
Claudio Baruffaldi