LECCO – Potrebbero finire nel nulla le inchieste sui furbetti del reddito di cittadinanza. In Tribunale il giudice Salvatore Catalano ha infatti assolto due percettori accusati di aver dichiarato il falso pur di ottenere il sostegno perché i legali degli imputati hanno fatto valere il fatto che i controlli dovevano essere fatti prima dell’assegnazione del denaro e non dopo, e che sarebbe spettato agli uffici che hanno concesso il reddito acquisire i documenti.
“Non doversi a procedere perché il fatto non sussiste” è stata la sentenza. Frase che potrebbe ripetersi a cascata per tutti i circa 70 fascicoli simili aperti in corso Promessi Sposi, tra i quali vi sono anche nomi di affiliati alla criminalità organizzata.