LA CROCE ROSSA VALSASSINA PIANGE EDY CESANA, SCOMPARSA A SOLI 53 ANNI



BALLABIO – Cordoglio sull’asse Balisio-Valmadrera per la prematura scomparsa di Edvige “Edy” Cesana, autentica colonna della Croce Rossa Valsassina deceduta in queste ore all’età di 53 anni. Il suo funerale verrà celebrato domani 24 novembre alle 9:45 nella chiesa di Sant’Antonio Abate a Valmadrera.

“Edy ha sempre portato con orgoglio la divisa della Croce Rossa Italiana ed era una colonna portante della sua amata sede di Balisio, per questo motivo i parenti chiedono di non donare fiori ma, per chi volesse, di fare una donazione alla Croce Rossa Valsassina” scrivono dalla sede di Balisio.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "IBAN T39V031042290300000 0820822 intestato a: Croce Rossa Italiana Comitato del Comprensorio Lecchese ODV. causale: Per Edy"

“Oggi te ne sei andata, piano, in silenzio e senza fare troppo rumore – annota la CRi Valsassina sulla sua pagina Facebook -. È strano cara Edy dire queste parole perché tu non eri così, perché se tu avessi potuto avresti continuato a lottare e fino all’ultimo avresti gridato tutto ciò che in questi mesi non ci hai potuto dire.

Se tu ci potessi vedere ora, con questo vuoto nel cuore che ci fa solo venire voglia di piangere, alzeresti la voce ma la realtà Edy è che entrare in questa sede e non vederti ci fa mancare l’aria. Sarai per sempre la nostra “Edy Grande”, quella donna forte con la voce squillante, la bresaola in frigorifero e quel cuore grande che, no, non mostravi a tutti ma solo a quelle persone che riuscivano a vedere quella donna straordinaria che si nascondeva dietro a quei tuoi occhi grandi e a quel tuo modo di fare prorompente. Ci mancherai Edy, ci mancherà tutto di te e, stanne certa, non ti dimenticheremo mai”.

Edy ha lottato da settembre per avere ragione, chi la conosceva aveva fiducia che ce l’avrebbe fatta per via del suo carattere determinato. Decisa nei modi, si trasfigurava quando era in servizio nelle ambulanze della Croce Rossa. Delicatezza e gentilezza nei confronti dei fragili, degli anziani, i bambini, di chi aveva paura ed era frastornato dal momento di emergenza. La faceva sembrare un angelo.

In Valsassina forse il suo volto non è così conosciuto, nonostante da anni sia entrata nelle case per portare il primo soccorso sanitario. Il destino le ha spesso dato di dover arrivare nei casi più difficili, alcuni finiti nei giornali. Ma lei non li commentava, non ne parlava perché la regola ferrea in Croce Rossa è il silenzio sugli interventi.

Poco prima di finire in Rianimazione era diventata istruttrice dei volontari che si apprestano ad entrare nell’associazione biancoscudata.

Cesana era una istruttrice fenomenale, chiara e a volte autoironica. Prima di arrivare a Ballabio come dipendente, era stata tra i primi volontari del comitato di Valmadrera alcuni decenni fa. Una giovane Edvige, così in gamba da entrare quasi subito nel consiglio reggente. Viste le sue capacità, quando a Ballabio si aprì la posizione di dipendente, la presidente provinciale Giovanna Brambilla trovò naturale rivolgersi a lei per offrirle il posto, che accettò. Diventando presto il perno organizzativo del comitato.

A Valmadrera, Cesana risiedeva assieme alla madre anziana e al fratello, mancato circa un anno fa per malattia. Donna dinamica, in passato aveva gestito per alcuni anni un bar in corso Martiri a Lecco proprio di fronte alla sede della Polstrada. Aveva un hobby originale: rintracciava monili in stile statunitense, per questo motivo era volto noto in molti mercatini amatoriali, compreso quello di Monza. Non si concedeva facilmente – se non come detto per le persone che soccorreva – ma appena si apriva e permetteva confidenza usciva la persona affettuosa, quasi vulnerabile, un cuore palpitante oltre la corazza.

Attaccatissima alla famiglia, aveva avvicinato alla Croce Rossa l’unica nipote Martina, anche lei volontaria a Ballabio. Del fratello perso in modo fulminante portava una profonda ferita dentro. Lascia la madre e la sorella.
A settembre è stata ricoverata all’ospedale di Lecco per un banale intervento, ma da lì non è più uscita, lasciando oggi un vuoto enorme e grande dolore a chi le voleva bene e nella grande comunità della Croce Rossa lecchese. Alla famiglia le condoglianze di questa redazione. Addio Edy, grazie per ciò che hai dato alla nostra comunità. N. A.

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