CORTENOVA – Conoscere, ricordare, imparare: sono queste le tre parole chiave che emergono dall’incontro dedicato agli alunni della scuola primaria “Giovanni Bellomi” esattamente 20 anni dopo la caduta della frana di Bindo.
In cerchio intorno alla fontana simbolo della rinascita della frazione dopo l’evento del 1° dicembre 2002, il primo cittadino di Cortenova Sergio Galperti ha preso la parola raccontando ai presenti delle classi quarta e quinta i burrascosi eventi di quella notte, spiegando come “dei bambini come voi da un giorno all’altro videro spazzate via le loro case, i loro giardini e tutte le loro cose”, con una riflessione sull’importanza dell’aiutare gli altri, come fecero tutti coloro che, nei giorni seguenti al disastro, si misero all’opera.
Importante poi l’intervento del geologo Tomaso Invernizzi, che ha riassunto i motivi che portarono all’evacuazione della zona, mossa che si rivelò essenziale visto che evitò perdite umane: “Nei giorni precedenti ci eravamo accorti che l’acqua delle sorgenti era diventata marrone, gli animali sembravano tutti impazziti e, quella notte, la luce saltò più volte per via dei movimenti del sottosuolo che destabilizzavano i pali della corrente”.
Ancora acceso il ricordo delle ore seguenti alla caduta a valle di un milione di metri cubi di materiale: “Alle 3:30 ci siamo ritrovati in Comune. C’erano tante persone che piangevano, le stesse che, se non fosse stato per la pronta evacuazione, sarebbero rimaste sotto la massa di detriti. Nei giorni che seguirono il via alle operazioni di sistemazione, con l’allestimento di un campo villaggio per gli sfollati proprio alla Roccolina, dove è presente la scuola elementare”.
È stato poi il turno del tecnico comunale Paolo Maglia, che ha posto l’accento sulla natura, la sua bellezza, il rispetto che le dobbiamo e i segnali che manda prima di “ribellarsi”.
“Ma cosa fanno quelle persone con i giubbetti gialli fluorescenti?”, hanno poi chiesto curiosamente i bambini ai membri delle associazioni presenti, i quali hanno spiegato il ruolo e l’importanza di soccorso alpino, protezione civile e alpini.
Veloce ma intenso anche il ricordo dell’allora vicesindaco Lino Benedetti, che ha sottolineato l’importanza della fiducia nelle istituzioni, come si fidarono ciecamente coloro che dovettero abbandonare le loro abitazioni 20 anni fa, e dell’imparare dal passato in modo da non ripetere gli stessi errori.
Emozionante il momento in cui gli alunni e le maestre hanno letto e donato una lettera al sindaco Galperti, che riportiamo integralmente qui accanto (cliccando si legge ingrandito il testo). Dal canto suo, il primo cittadino e la protezione civile hanno consegnato a bimbi e bimbe un attestato per la giornata passata.
Per concludere la mattinata, gli alunni sono stati accompagnati dal geologo sul corpo della “paleofrana“, la grossa massa di detriti rimasta silente per milioni di anni prima di riaccendersi, almeno in parte, proprio 20 anni fa.
G. G.