BARZIO – “Un defibrillatore perché il bene fatto in vita possa proseguire anche ora che non ci sono più“, così Paolo Ceriani ha motivato il dono in memoria di papà Ettore e mamma Cinzia Arrigoni. Il presidio salvavita è stato installato all’ingresso del bar della funivia di Barzio e in questo modo tutta l’area di partenza per i Piani di Bobbio sarà cardioprotetta.
Una cerimonia sobria questo giovedì mattina, il tempo per don Lucio Galbiati di benedire il Dae con l’auspicio che non debba mai venire utilizzato, e per Maria Adele di ricordare la sorella Cinzia, e poi tanti capannelli di affetto dove ricordare i coniugi insieme ai famigliari, agli amici e ai colleghi dell’allora Asl di Lecco. Proprio questi ultimi, osservando Paolo, hanno rivisto l’entusiasmo che vent’anni fa apprezzavano in Ettore: “Prima che ci lasciasse – hanno raccontato – stava dedicandosi al settore dell’emergenza, e collezionava tanti modellini di ambulanze, e che lo si voglia ricordare, insieme a Cinzia, con un defibrillatore, non è certo una coincidenza”.
Tra i numerosi presenti l’amministratore delegato Itb Massimo Fossati, il vicesindaco di Barzio Paolo Bianchi, e l’ex primo cittadino Andrea Ferrari con il quale Arrigoni aveva condiviso l’esperienza in Consiglio Comunale.
Il Dae alla partenza della funivia si aggiunge ai già numerosi presenti nel territorio barziese: un Dae è installato in piazza Garibaldi, donato dall’associazione Le Contrade insieme al locale gruppo Alpini e alla sezione del Cai, un altro si trova al palazzetto dello sport in località Conca Rossa, dono dell’Avis comunale di Lecco, mentre il più recente si trova da pochi mesi al piazzale del mercato, voluto da banda e Avis in memoria di Mauro Canepari. Ai Piani di Bobbio invece sono due i Dae per le emergenze, uno a disposizione del soccorso piste e un altro installato al santuario di Maria Regina dei Monti su iniziativa dei cacciatori, oltre a quelli in dotazione alle seggiovie.
RedBar