TACENO – Costa milioni, non è facile ma servirebbe maledettamente, specie in un momento “maledetto” come questo. Poco dopo il pensionamento avvenuto a fine 2012, l’architetto Alberto Nogara – già dirigente per decenni dell’ufficio tecnico della Comunità Montana, “regalò” alla stessa CM il progetto per la realizzazione di un tunnel da Taceno verso la SS 36 a Bellano (vedi foto di copertina).
Nello specifico, si tratterebbe di una galleria tra il paese valsassinese del quale oggi lo stesso Nogara è sindaco, fino alla località Portone. Un bypass che eviterebbe il transito nella prima parte della attuale Taceno-Bellano – stretta, tortuosa e con diversi piccoli ma pericolosi trafori.
Ad agosto del 2013, quasi 10 anni fa dunque, il disegno elaborato da Nogara venne consegnato all’ente montano che però all’epoca non lo protocollò nemmeno.
Se ne parlo pochi mesi dopo, ad aprile del 2014 quando l’emergenza causata dalla frana staccatasi dal San Martino mise in ginocchio la viabilità lecchese.
Riproponendo la necessità di soluzioni alternative – bisogno analogo a quello che si è verificato in questi giorni dopo i massi abbattutisi sulla nuova Lecco-Ballabio.
Allora, nel ’14, scrivevamo così:
“SERVE TUNNEL DA TACENO ALLA 36”.
13 SINDACI LANCIANO UN APPELLO
La mozione è sottoscritta dall’assessore provinciale all’Ambiente e sindaco di Perledo Carlo Signorelli, dal presidente della Comunità Montana della Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera e sindaco di Parlasco Alberto Denti e dai sindaci dei comuni di Casargo (Pina Scarpa), Cortenova (Luigi Selva), Crandola (Roberto Pozzi), Esino Lario (Giovanni Dell’Era), Introbio (Fernando Rupani), Margno (Massimiliano Malugani), Pagnona (Martino Colombo), Premana (Silvano Bertoldini), Primaluna (Mauro Artusi), Taceno (Marisa Fondra), Vendrogno (Pietro Andrea Acerboni).
Oggi più che mai si avverte l’urgenza di studiare un sistema per risolvere emergenze purtroppo sempre più frequenti nei nostri fragili territori.
Oltretutto pensando alle famose, immanenti Olimpiadi invernali 2026 delle quali tanto si parla, ma che non stanno al momento vedendo allo studio rimedi certi a problemi altrettanto probabili.
Chissà se venerdì, in occasione della visita a Ballabio del ministro Salvini, il “progetto Nogara” verrà riesumato dai cassetti della Comunità Montana (leghista)?
RedPol