LECCO – Si conclude il rientro per i circa 5 milioni di italiani che hanno scelto di trascorrere fuori casa il ponte dell’Epifania spinti anche dal caldo anomalo che ha però penalizzato molti degli amanti dello sci e l’indotto turistico delle neve soprattutto sugli Appennini: si è invece sciato sulle montagne lariane, in particolare in Valsassina oltreché nella vicina Valtellina, dove ora è tempo, senza soluzione di continuità, con le settimane bianche. È quanto emerge dal bilancio di Coldiretti Como Lecco dal quale si evidenzia che complessivamente sono oltre 13 milioni di italiani che hanno deciso di andare in vacanza durante le festività, di fine ed inizio anno, con un forte aumento del 13% rispetto allo scorso anno e una decisa inversione di tendenza dopo le difficoltà degli ultimi due anni. La Valsassina in particolare, insieme alla valtellinese Bormio, è stata tra le mete lombarde più gettonate tra quanti hanno deciso di trascorrere le vacanze affittando case private, oppure nelle seconde abitazioni proprie o di amici.
I dati lariani, dove le strutture hanno lavorato a pieno regime, confermano un marcato orientamento a livello nazionale: l’87% dei vacanzieri ha scelto quest’anno di rimanere in Italia in occasione delle festività natalizie appena concluse, secondo Coldiretti/Ixe’.
Sul podio delle destinazioni italiane preferite salgono le città e le località d’arte con il 54% seguite dalla montagna con il 23% mentre il resto si divide tra campagna, mare e terme. Il 57% ha scelto di alloggiare in case proprie o di parenti e amici mentre il 34% ha preferito l’albergo ma tengono le formule alternative come bed and breakfast e agriturismi. Per le vacanze la spesa media di chi ha raggiunto il territorio è stata di 575 euro per persona con un aumento del 28% rispetto allo scorso anno e una durata media di sei giorni con il 33% che è stato fuori al massimo tre giorni, il 32% dai quattro ai sette giorni, il 30% da otto a quindici giorni ed il restante 5% ancora di più.
Tra gli svaghi insieme alle passeggiate, allo sport ed ai percorsi culturali c’è l’enogastronomia con un forte interesse per la scoperta dei prodotti locali a chilometri zero. Oltre 1/3 del budget è stato infatti destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche in mercati, feste e sagre di Paese da riportare a casa come souvenir.
“L’alimentazione – sottolinea la Coldiretti interprovinciale attraverso il presidente Fortunato Trezzi – è diventata la principale voce del budget turistico anche grazie all’immenso valore storico e culturale del patrimonio enogastronomico nazionale che è diffuso su tutto il territorio e dalla cui valorizzazione dipendono molte delle opportunità di sviluppo economico ed occupazionale. Il nostro sistema-Paese può contare sull’agricoltura più green d’Europa di 5450 specialità sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 316 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche, 25mila agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina, 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica e le numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino”.
“Sono oltre un milione – conclude la Coldiretti – infatti i vacanzieri che da Natale all’Epifania hanno scelto l’agriturismo per pernottare o mangiare, alla ricerca di riposo e di tranquillità lontano dalle preoccupazioni”.