PASTURO – Consegnate di fronte alle classi terze delle scuole medie di Cremeno e Introbio le nove Medaglie d’Onore riconosciute dal Presidente della Repubblica alla memoria degli Internati Militari Italiani.
Sono oltre duecento complessivamente le medaglie consegnate in questi anni a cittadini valsassinesi o ai loro discendenti, grazie alle ricerche ed alle pratiche istruite da Augusto Giuseppe Amanti, ma furono ben 404 i nostri interati militari e 47 di essi perse la vita nei lager.
Le autorità intervenute, proprio per la presenza dei numerosi giovani, hanno ricordato il valore della Giornata della Memoria che ricorre il 27 gennaio, non un momento retorico bensì una occasione “per ricordare e metabolizzare quanto accadde in quegli anni – ha spiegato il dirigente scolastico Renato Cazzaniga -, eventi che devono diventare parte del nostro vivere quotidiano perché, portati fuori dai libri di storia, vengano trasmessi di generazione in generazione”.
“È un onore per Pasturo ospitare questa cerimonia per ricordare il sacrificio di chi ci ha permesso di vivere in un lungo periodo di libertà e pace – le parole di Guido Agostoni, in vece del sindaco di Pasturo Artana -. Grazie alla sua testardaggine Amanti ha portato alla luce ricordi e fatti che in molti casi non erano noti nemmeno ai familiari. Come ha detto la senatrice Liliana Segre pochi giorni fa in un momento di scoramento, non dobbiamo lasciare che della Shoah rimanga solo una riga nei libri di storia, e questo vale anche per l’esempio dei nostri padri o nonni. Che non rimanga una medaglietta in un cassetto ma è dovere farne memoria e la partecipazione degli studenti oggi è a maggior ragione importante”.
Sull’importanza della memoria e del valore della cultura anche l’intervento del prefetto Sergio Pomponio, emozionato dell’accoglienza riservatagli dagli studenti in quella che ha definito “una delle più sentite della nostra religione laica”. “Quattrocento deportati valsassinesi, sommati a chi ha perso la vita sotto le armi, nella Resistenza, o di stenti per la guerra, sono numeri impressionati per la popolazione della Valsassina, e anche per loro il 27 gennaio Giornata della Memoria non dovrà mai passare di moda. Aspetto fondamentale di questa ricorrenza è l’elemento culturale – ha proseguito Pomponio – perché con i campi di sterminio si volle annientare una cultura. Quella ebraica, ma anche di altre figure che il regime giudicava diverse, oppositori, testimoni di Geova, zingari, omossessuali, oppositori. Non erano bastate le confische, il confino, andava cancellata la cultura che quelle persone portavano con loro, e quindi isolamento, sequestro e infine lo sterminio. Tutto andava distrutto. Il tentativo non è riuscito ma violenze di questo genere si ripresentano continuamente ed è per questo che occorre avere memoria di quanto accadde allora. Oltre all’aver riconosciuto una corresponsabilità del pensiero cristiano e occidentale, oggi occorre affrontare con una coscienza collettiva comune queste sopraffazioni. Il male è banale – ha concluso il prefetto invitando i giovani a leggere Hannah Arendt – e per commettere uno sterminio è bastato eseguire degli ordini”.
Bellati Carlo nato a Premana l’8 gennaio 1926.
Codega Carlo nato a Premana il 28 febbraio 1924.
Frigerio Ezio nato a Lecco il 14 marzo 1905
Canali Antonio nato a Lecco il 12 novembre 1911
Galperti Mario nato a Cortenova il 12 giugno 1905
Cedro Antonio Silvio nato a Crandola il 17 dicembre 1897
Crippa Ambrogio nato a Oggiono il 7 dicembre 1909
De Vignali Carlo nato a Margno il 31 agosto 1914
Tantardini Giuseppe nato a Taceno l’11 giugno 1922
Cesare Canepari