IN PILLOLE IL DIBATTITO TRA I SETTE CANDIDATI. SANITÀ E VIABILITÀ, CAPRIOLE E ALLEANZE, PROVINCE E FUSIONI



BARZIO – Elezioni poco sentite, con molti cittadini che a pochi giorni dal voto ancora non sanno perché ci si debba recare ai seggi e che spesso non sconoscono le modalità per esprimere le preferenze. Anche per questo Valsassinanews ha proposto un dibattito tra candidati di sette liste che concorreranno alla formazione del Consiglio Regionale (qui la scheda “come si vota”). Di seguito una sintesi delle tematiche affrontate mentre resta disponibile su YouTube la registrazione integrale della serata.

Nella sala ‘Pietro Pensa’ della Comunità Montana Valsassina a Barzio gli ospiti del direttore Sandro Terrani sono – in rigoroso ordine alfabetico – Fernando De Giambattista (Forza Italia, già sindaco di Perledo), Riccardo Fasoli (Lista Moratti Presidente, sindaco in carica a Mandello del Lario), Giovanni Galimberti (Movimento 5 Stelle), Mauro Piazza (Lega, consigliere regionale uscente), Pietro Radaelli (Partito Democratico, segretario dei Giovani Democratici di Lecco), Lorenzo Riva (Terzo Polo, imprenditore già presidente Confindustria Lecco-Sondrio) e Giulia Turato (Fratelli d’Italia, avvocato).

 

SANITÀ. IL MEA CULPA DI FORZA ITALIA
Il tema della Sanità è quello più in vista nella campagna elettorale. Un lettore chiede: “Perché nel pubblico ci sono lunghe liste d’attesa mentre nel privato si trova subito posto?”
Fernando De Giambattista: “Sanità, un mal di testa che da anni ci affligge e col covid ci ha messo ko. Su tutto, dagli anziani ai medici che non ci sono più: pensiamo a un medico che arriva a 27 anni al termine dei suoi studi e prende 1.600 euro al mese… I pronto soccorsi devono essere più rapidi ed efficienti, aspettare 4 giorni per una visita è da Africa. Erogazione prestazioni sanitarie in tempi adeguati: non si può attendere otto mesi per una cataratta. Ci vogliono forze nuove ma anche mentalità nuove“.
Giulia Turato: “La carenza di personale medico infermieristico esiste. Portiamo avanti come governo centrale la volontà di eliminare il numero chiuso da Medicina. Nel breve periodo è necessario dare presidi territoriali vicini alla popolazione per evitare intasamento degli ospedali, lo si fa dotando medici di base e presidi territoriali di strumenti all’avanguardia e tecnologie avanzate”.
Mauro Piazza: “Dopo il periodo Covid Regione ha investito 200milioni di euro per incentivare rotazione servizi sia di natura diagnostica sia di natura specialistica. In alcuni casi ha funzionato, in oncologia su tutte ci sono risposte in linea con la necessità di cura. In molti casi abbiamo disponibilità economica ma non riusciamo a utilizzarla perché mancano i medici e con questi soldi si pagano gli straordinari del sabato e della domenica. Alcuni medici non aderiscono alla proposta, dovremmo ragionare sull’usare questi soldi per pagare di più le prestazioni straordinarie così che i medici in servizio aiutino a smaltire le liste d’attesa. Non c’è un problema di risorse, il problema è che non c’è sufficiente personale medico per poter utilizzare queste risorse per dare la risposta“.

 

UNIONE DEI COMUNI? MEGLIO FUSIONE SE DAL BASSO
Mauro Piazza: “Non promuovo l’unione che è stata esperienza fallimentare ma come fatto in altri casi di successo promuoverei la fusione dei Comuni. Porta benefici non solo nella facilità della gestione amministrativa ma anche in territori più complessi riescono a elaborare progettazioni incentivate dalla Regione“.
Pietro Radaelli: “L’unione dei comuni deve essere parte di un percorso che porti alla fusione proprio per incentivare la sana gestione dei costi di una amministrazione counale. Importante però è continuare a garantire la prossimità, con uffici in tutte le zone. Lo strumento deve essere ben sentito dai cittadini, non calato dall’alto ma partecipazione dal basso“.
Giovanni Galimberti: “Percorso dal basso e senza forzature, che porti miglioramenti ai cittadini. Nei piccoli Comuni evidenti difficoltà nella progettazione e partecipazione ai bandi, unire le forze può accrescere le competenze tra gli uffici“.
Riccadro Fasoli: “Da sindaco ritengo sia importante spingere le amministrazioni a esercitare servizi comuni. Regione potrebbe dare una spinta alla programmazione territoriale prevedendo nei bandi l’obbligo di lavorare in rete“.

 

PROVINCE: SÌ, NO, OLTRE
Giovanni Galimberti: “La riforma Delrio ha tolto fondi alle Province lasciando competenze. Secondo noi la strada giusta non è rimettere le Province ma creare aree omogenee che già esistono, come dimostrano le associazioni di categoria. Bisogna pensare in un modo diverso“.
Lorenzo Riva: “Favorevole al ruolo strategico delle Province. Devono però essere finanziate per essere vicine alle necessità dei territori“.

 

GRANDE LECCO: “MA NON PER SPECULARE”
Sul tema della Grande Lecco, sostenuto da tempi non sospetti dall’ex assessore di Lecco Corrado Valsecchi, queste le posizioni dei candidati.
Riccardo Fasoli: “Porterei avanti una discussione importante, partendo dai servizi“.
Pietro Radaelli: “Sono contrario a questa visione di Grande Lecco. Morterone nello specifico deve essere aiutato e tutelato per le sue caratteristiche ma non deve essere strumentalizzato da chi vuole prendere un Morterone perché molto esteso e aumentare poi la cubatura di superficie edificabile“.
Giovanni Galimberti: “Non ci si sveglia la mattina proponendo la fusione con Morterone così scalo anche la classifica dei Comuni con più aree verdi d’Italia e possa accedere a bandi e agevolazioni. I percorsi non vanno fatti in questo modo. Fusioni e unioni le vedo in modo diverso: aree dell’Oggionese ad esempio quasi non ha più senso che ci siano comuni sotto i 4mila abitanti e su quello si deve ragionare“.
Lorenzo Riva: “Io la studierei una fusione dei Comuni limitrofi con il capoluogo ma non ho esperienza per poter entrare nello specifico“.
Mauro Piazza: “Le fusioni si fanno se i cittadini le vogliono. La cosa più semplice è chiedere ai cittadini“.
Giulia Turato: “Fusioni solo se i cittadini sono d’accordo e solo se funzionali ad una gestione più efficiente“.

 

MORTERONE: DESTRA E GAY, INSIEME PER NON SPARIRE
Fratelli d’Italia può accettare una alleanza con una lista dai valori lontanissimi dai propri quale il Partito Gay? La questione, posta da un elettore del borgo più piccolo d’Italia, è rivolta a Giulia Turato, candidata per FdI. La lista di destra ha ricevuto il sostegno del sindaco di Morterone, lo stesso però amministra il borgo insieme al Partito Gay.
Noi come Fratelli d’Italia – le parole di Turato – siamo sempre aperti al dialogo con le amministrazioni locali. Anche in questo caso il dialogo col sindaco di Morterone c’è stato e daremo tutto il nostro supporto alle piccole realtà che rischiano di sparire“.

 

CAPRIOLE DI MAURO PIAZZA. “LA LEGA DEVE RINGRAZIARMI”
Come può un vero leghista votare per lei che ha fatto capriole tra diversi partiti?
Se fossi militante della Lega – risponde Mauro Piazzasarei contento del mio ingresso nella Lega perché il partito devono cercare persone che portano consenso e capacità di lavoro ed è ciò che ho sempre fatto. Il mio primo partito, unico al quale mi riconosco sempre è il territorio, e gli son sempre stato fedele“.

 

VIABILITÀ. MILIONI, STRATEGIE E RINUNCE
Tangenziale di Primaluna, Taceno-Bellano e Ballabio-Morterone. Cosa ci aspetta?
Mauro Piazza: “Parlo di quello che c’è e di quello che abbiamo fatto. Regione ha fatto da supplente allo Stato, perché sono opere che avrebbero dovuto finanziare le Province con i trasferimenti concessi dallo Stato. Le Province sono senza risorse e quinti è intervenuta la Regione. Per la Tangenziale di Primaluna abbiamo intercettato 20 milioni, sufficienti per progettare l’intera tratta e per realizzare il primo lotto, il più significativo. Ho fiducia che troveremo anche gli ultimi 10 milioni per completare l’opera. Sulla Taceno-Bellano ci sono 4 milioni per la strada, 2 milioni per il passaggio a livello di Bellano (opera da 10 milioni complessivi). Il tunnel pensato da Nogara è un opera significativa su cui si deve lavorare. Sulla Ballabio-Morterone servono risorse maggiori per essere considerata pienamente funzionante e con contributi regionali si è dato ossigeno alla Provincia per le manutenzioni“.
Lorenzo Riva: “Chiediamo a San Salvini con crocifisso e bibbia di pensare meno al ponte di Messina e più alle strade lombarde. Battute a parte, dobbiamo essere onesti: tutti dobbiamo rinunciare a qualcosa, non si può avere tutto e se lo diciamo ci prendiamo per i fondelli. Dobbiamo mettere davanti le vere priorità dei nostri territori e la Regione deve impegnarsi in questo. Tutto è impossibile. In vista delle Olimpiadi dobbiamo scegliere delle priorità: prima le strade più importanti“.
Pietro Radaelli: “Viabilità è tema fondamentale per il territorio provinciale. Tangenziale di Primaluna è strategica quanto la Lecco-Ballabio e la regione deve incentivarla. Le Olimpiadi sono una scadenza importante e molte risorse sono state sbloccate dal governi a cui ha partecipato il Partito Democratico. Le opere si possono realizzare e sta a noi farle realizzare nei tempi giusti. Esempio in negativo è la Lecco-Bergamo, lì ferma da tanti anni anche per colpa di Regione Lombardia. Il tema della viabilità è fondamentale e in un territorio fragile va accompagnato dalla tutela del dissesto idrogeologico“.
Riccardo Fasoli: “Ben vengano le iniziative ma se il territorio ha necessità inizi a portarsi avanti sin dagli strumenti urbanistici comunali. Lo dico perché per lo svincolo della SS36 di Mandello ci son voluti due mesi per farlo e due anni e mezzo per mettere a posto le carte“.
Giovanni Galimberti: “In tutta Italia e la Lombardia deve essere d’esempio, dobbiamo realizzare opere sostenibili e devono essere studiate sulla base di reali necessità. Dobbiamo fare un piano regionale della mobilità e del traffico, fare un piano di potenziamento del trasporto pubblico e studiare i flussi. Per la Lecco-Bergamo a suo tempo si fece il passo più lungo della gamba. Se la strategia regionale guarda a BreBeMi, Pedemontana e Tem sappiamo come sono andate le cose e il costo su chi ricade. La realtà è un’altra: Regione ha scartato la elettrificazione della Como-Lecco tra le opere propedeutiche alle Olimpiadi. Serve programmazione se si vuole proseguire a competere con i territori più sviluppati d’Europa. O pensiamo con una visione lunga o rimarremo indietro, mentre lo schema di Regione è di finanziare stradine e stradette“.

Cesare Canepari

 

 

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