“Siamo con Regione Lombardia perché si torni a sciare ai Piani di Artavaggio“. Li avevamo conosciuti così gli esercenti dei Piani di Artavaggio, lo scorso agosto, quando con una lettera firmata da tutti gli operatori si sosteneva il Patto Territoriale che oltre alla ‘autostrada di Barzio’ avrebbe previsto anche una nuova seggiovia in quel di Artavaggio.
All’epoca nomi e volti li misero gli esercenti. L’iniziativa fu però sollecitata da un esponente della politica locale che pur senza titoli elettivi ricopre ruoli di collegamento tra i territori e il palazzo. Una manovra nell’ombra ma rischiarata nel tempo di un battito di ciglia.
Sei mesi dopo gli esercenti di Artavaggio tornano alla ribalta.
Oggi infatti quello stesso gruppo si è riunito in una associazione, con nomi e volti ancor meglio riconoscibili e con sede nel Comune di Moggio. Per la stampa e la cittadinanza è stato diffuso un comunicato nel quale si elencano tante buone intenzioni ma nessuna iniziativa specifica.
Per acquisire le necessarie autorevolezza e credibilità agli occhi dal vasto e attento settore della montagna, da loro ci si aspetta prima di subito una presa di posizione sulle parole di agosto. Una presa di distanza da ambizioni antistoriche e folli certificherà l’autonomia dell’associazione.
Al contrario, sarà lecito sospettare che all’ombra del Sodadura tiri i fili sempre il medesimo burattinaio.
VN
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