TURISMO MONTANO, PARTENDO DAL CASO DI ARTAVAGGIO I SINDACI VEDONO DIVERSAMENTE LO SVILUPPO FUTURO



LECCO – Nella sala ‘Don Ticozzi’ di Lecco la presentazione del libro “Inverno liquido” di Maurizio Dematteis e un lungo dialogo sulla realtà delle montagne lecchesi in compagnia della responsabile Legambiente Alpi Vanda Bonario, del sociologo del territorio Aldo Bonomi, dello scrittore e blogger lecchese Luca Rota e del presidente CAI Lecco Adriana Baruffini. Presenti alla serata il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e diverse istituzioni pubbliche dei territori montani.

Cambiamento climatico, debolezza del modello economico legato al turismo da sci sulle montagne e ipotetico futuro di questa realtà sono i pilastri portanti del libro presentato, temi che hanno poi introdotto a situazioni, problematiche e “tasti dolenti” di molti territori a noi vicini.

Come già si preannunciava, argomento caldo della serata è stata la località di Artavaggio (Moggio) e lo sviluppo turistico dell’Altopiano Valsassinese.

“Non deve passare il messaggio che Artavaggio funzioni indipendentemente dalla neve perché quando non c’è la neve, non c’è nessuno – ha detto Andrea Corti, sindaco di Moggiodella seggiovia, invece, è stato detto di tutto senza informarsi perché non ci sono progetti. Si vuole solo potenziare il campo scuola sostituendo quattro tapis roulant da scii con un impianto di 400 metri”.

Creare un impianto di sciistico anche per salvare posti di lavoro nel territorio montano, anche questa sarebbe l’idea e l’intenzione del capo dell’amministrazione comunale moggese.

Pensiero non del tutto convincente per lo scrittore Luca Rota e per molti dei presenti.

Protagonista della serata anche Antonio Pasquini, sindaco di Casargo, che ha sottolineato l’importanza dei servizi nei piccoli territori di montagna.

Il turismo invernale è completamente cambiato. Abbiamo sempre più gente che viene in montagna in inverno, ma c’è sempre meno gente che ci viene per sciare “ afferma Pasquini riferendosi a chi si reca nei luoghi valsassinesi anche solo per camminare, fare foto, utilizzare bob o ciaspole.

Intervenuti anche Emilio Aldeghi, vicepresidente del Cai Lombardia, l’alpinista e autore Pietro Corti e Luca Stefanoni, istruttore di sci alpino, che ha evidenziato il  disamoramento generale verso la professione di insegnate sciistico e drastica diminuzione di neve nei periodi invernali.

“Bobbio e Artavaggio sono due ambienti naturali che hanno caratteristiche di biodiversità importanti e dovremmo farci delle domande quando rischiamo di metterli in pericolo – è intervenuta Adriana Baruffini del CAI Lecco – c’è un bisogno di informazione, ciò significa anche far passare il messaggio che la montagna non può essere un parco divertimenti e non c’è bisogno di cercare nuovi valori o attrazioni perché questi si trovano già nella peculiarità degli ambienti naturali che la costituiscono”.

S. G.

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